Video su Maometto e velo integrale dalla Danimarca alla Gran Bretagna il fondamentalismo islamico è all'attacco, l'Europa in ritirata
Testata: La Repubblica Data: 09 ottobre 2006 Pagina: 22 Autore: Enrico Franceschini Titolo: «Video danese anti-Maometto l´ira dell´Islam sull´Europa»
Da La REPUBBLICA del 9 ottobre 2006:
LONDRA - Dal velo integrale sotto accusa in Gran Bretagna a un video su Maometto prodotto in Danimarca, la polemica sull´Islam divampa in Europa e suscita nuove proteste nel mondo musulmano. Nel Regno Unito proseguono le reazioni all´intervento dell´ex ministro degli Esteri britannico Jack Straw, secondo il quale sarebbe preferibile che le seguaci di Allah si togliessero il "burqa" e mostrassero il volto in pubblico: all´indignazione di vari gruppi radicali islamici si sono aggiunte ieri le aspre critiche a Straw da parte di quattro ministri del suo stesso partito, fra cui il vice premier John Prescott. A Copenhagen, intanto, il primo ministro Anders Rasmussen ha condannato una videocassetta che si fa beffe di Maometto, girata da militanti del Partito danese del popolo, un movimento xenofobo di estrema destra, e trasmessa brevemente da un canale televisivo locale: «Sono immagini totalmente inaccettabili, che non riflettono la visione dell´Islam del nostro governo e del nostro Paese», ha detto il premier. Ciò non ha impedito che vivaci proteste si siano già sollevate in vari Paesi musulmani, dall´Iran (che si rivolgerà anche alla presidenza della Ue) all´Indonesia alla Giordania, accompagnate in qualche caso dalla richiesta - per ora non ufficiale - di un boicottaggio dei prodotti danesi. Pur senza raggiungere, per il momento, l´intensità delle reazioni al recente discorso del Papa sull´Islam o la violenza della risposta alla pubblicazione di dodici vignette satiriche su Maometto lo scorso anno su un giornale della Danimarca, i due nuovi episodi sottolineano ancora una volta la fragilità dei rapporti tra Occidente ed Islam; e la facilità con cui qualunque presa di posizione, anche individuale e prudente, come nel caso dell´ex ministro Straw, che non ha certo proposto di togliere il velo alle donne con la forza, o proveniente da gruppuscoli minoritari estremisti, come nel caso del partito danese del popolo, può scatenare proteste dalle conseguenze incontrollabili. Sia in Gran Bretagna che in Danimarca, la situazione non sembra per ora di estrema gravità. Ma a Liverpool si sarebbe registrato un episodio di intolleranza: sabato alcuni sconosciuti avrebbero strappato il velo a una donna islamica, gridando ingiurie razziste; e associazioni che rappresentano una parte dei quasi due milioni di musulmani britannici parlano di incidenti analoghi altrove, accusando Straw, attuale leader della camera dei Comuni, di avere contribuito a peggiorare il clima delle relazioni interetniche. Tony Blair continua a tacere sull´argomento, lasciando ripetere a un suo portavoce che Straw si è espresso «a titolo puramente personale». Ma forse parlava per conto di Blair il vice premier Prescott, quando ha detto alla Bbc: «Se una donna vuole portare il velo, perché non dovrebbe? È una sua libera scelta». Altri tre importanti ministri laburisti, tutti fedelissimi di Blair, fra cui due donne, hanno criticato le dichiarazioni di Straw con motivazioni simili.
Sarebbe stato opportuno, ci sembra, ricordare per completezza anche le posizioni di chi, nel dibattito sul velo, sostiene che esso è sempre un'imposizione e una violenza contro le donne, o uno strumento di intimidazione integralista verso le donne musulmane che non lo portano (posizioni espresse per esempio dala franco-iraniana Chahdortt Djavann)