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Avvenire Rassegna Stampa
29.09.2006 Sul nucleare l'Iran non vuole concedere nulla
Ahmadinejad lo ribadisce per l'ennesima volta

Testata: Avvenire
Data: 29 settembre 2006
Pagina: 19
Autore: la redazione
Titolo: «NUCLEARE, AHMADINEJAD «GELA» L'OTTIMISMO UE»

Da AVVENIRE del 29 settembre 2006:

L'accordo per una riapertura dei negoziati sul nucleare iraniano non c'è ancora, ma il nuovo round di colloqui tra Javier Solana e Ali Larijani si conclude all'insegna dell'ottimismo. La settimana prossima il mediatore iraniano e il rappresentante della Ue quindi si incontreranno di nuovo e sempre a Berlino per tentare di mettere sui binari il tentativo di rilanciare il negoziato vero e proprio sul programma di arricchimento dell'uranio iraniano. Al termine dei due giorni di trattative (cinque ore di faccia a faccia mercoledì, due ieri mattina), Larijani ha dichiarato di «essere arrivato ad alcune conclusioni positive». «Quello con Solana è stato un meeting lungo, una negoziazione costruttiva», ha detto il mediatore di Teheran. «Abbiamo discusso le modalità dei colloqui allo scopo di tornare la più presto al negoziato principale», ha spiegato Larijani. Ottimismo confermato dalla controparte. Solana ha detto che «ci sono stati dei progressi» e ha anticipato che «la settimana prossima ci sarà un nuovo contatto».
Progressi quindi, ma i due non entrano nel merito limitandosi ad annunciare un nuovo «contatto» a breve. Con l'obiettivo di avviare negoziati veri e propri il prima possibile. E l'alternativa di un ritorno del dossier al Palazzo di vetro per discutere le sanzioni. Tutto, o molto, si gioca sulla disponibilità dell'Iran a sospendere il processo di arricchimento dell'uranio: la precondizione posta dal cosiddetto gruppo dei «5+1» e finora rifiutata (l'ultimatum posto dal Consiglio di sicurezza è scaduto a fine agosto).
Ammorbidimento in vista? Ancora una volta però Ahmadinejad, con la politica della doccia scozzese, lo ha escluso. L'Iran, ha detto il presidente ultraconservatore in un comizio a Karaj, 30 chilometri a ovest di Teheran qualche ora dopo la chiusura del summit berlinese, «non cederà di un pollice alle pressioni» e non intende sospendere l'arrichimento dell'uranio «nemmeno per un giorno». «Oggi dobbiamo essere più forti che mai, mano nella mano, e arrivare al culmine della tecnologia nucleare», ha aggiunto il presidente.
Da Washington il portavoce del Dipartimento di Stato, Sean McCormack, ha confermato che non c'è ancora un accordo e che «la palla è ancora nel campo dell'Iran». Sul tema è intervenuto anche il predecessore di Ahmadinejad. Mohammad Khatami in un'intervista al quotidiano Le Monde ha affermato che «non esiste altra via se non quella della negoziazione e del compromesso» nel quadro della crisi nucleare. Quindi ha ribadito che il suo Paese può giocare un ruolo di stabilizzazione in territorio iracheno, in Afghanistan e nel Libano.

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