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Settembre 15, 2006 E' mancata oggi Oriana Fallaci a Firenze. Odiata e vilipesa, cacciata, condannata non si e' mai arresa e il suo messaggio e' chiarissimo e doloroso e ci richiama al dovere di combattere gli islamofascisti con la chiarezza delle nostre idee, col il coraggio di essere irrisi, e rimanere forse anche odiati, e di ritrovarsi soli con la coscienza che la giustizia delle nostra lotta contro il terrorismo islamico e' assoluta, perche' francamente, ne va di mezzo la nostra pelle. Il messaggio di Oriana ci riguarda da vicino, e che anche tra noi, civili, il minimo che possiamo fare e' non arrenderci, non chiudere gli occhi, non far finta che la guerra fondamentalista non possa arrivare dentro le nostre case, nelle nostre scuole o nei nostri uffici. Oriana aveva il raro coraggio delle idee. Ha sfidato da sola la vendetta degli Islamofascisti che da anni la minacciavano di morte violenta. Lei stessa si e' definita una Cassandra. Ci ha voluto aprire gli occhi a costo della propria sicurezza e delle propria pace. Questa lotta al terrorismo non le ha permesso neanche di curarsi. Il minimo che noi possiamo fare oggi e' portare avanti il suo messaggio. Non facciamoci illusioni, il terrorismo islamico e' un fatto, l' ideologia islamofascista che nutre la violenza islamofascista e recluta assassini, dilaga e non solo nel medio oriente, ma negli Stati Uniti, In Italia, In Belgio, in Francia, in Inghilterra, in Germania, ovunque in Europa, in Africa e in Asia, e ci minaccia direttamente e fisicamente uno per uno, ovunque ci troviamo. Noi speriamo nei nostri cuori di non doverci mai confrontare con un nemico cosi' selvaggio cosi' bestiale, ma la verita' e' che quando saliamo su un aereo scrutiamo I passeggeri ad uno ad uno e appena sappiamo mascherare l' ansia scacciandola dietro un ragionamento che ha piu' che fare con il calcolo delle probabilita' che con la convinzione che nulla puo' succedere. Non permettete che il messaggio di Oriana Fallaci sia frainteso: difendere la propria incolumita' e quella dei propri cari e dei nostri concittadini contro un nemico interno o esterno che sia, che ci vuole distruggere per poi assoggettarci, difendere la democrazia e I nostri valori democratici e rivendicare il diritto di tutte le genti a vivere in pace e in uno stato che garantisca un minimo di protezione dei diritti umani, delle minoranze, delle donne, non e' razzismo, ma semmai la lotta contro un razzismo che ci vuole tutti ugualmente o morti o prostrati al califfato islamico, un califfato che mettera' le donne dietro a un burka, gli uomini in moschea a pregare, ci neghera' le liberta' per cui collettivamente abbiamo lottato, zittira' Dante, brucera' I nostri libri, la nostra scienza, distruggerera' le piu' belle opere d' arte e segnera' la fine della nostra civilta'. Se non ci credete chiedetelo agli Afgani. Se questo non ci spinge ad opporci e a contribuire a questa lotta, se non ci scuotiamo da questo torpore, perderemo ad uno ad uno. Oriana era una persona che portava la sua rabbia a fior di pelle, e la sua rabbia puo' esser letta in ogni sua parola. Hanno detto che era isterica, che era cattiva, o pazza. Io penso invece che se ci priviamo della rabbia e della passione ci rechiamo danno, ci disarmiamo. Oriana non era pazza, invece era piu' lucida di tutti noi. Le sue invettive erano sincere, e rendiamoci conto che insultare il nemico fa parte della guerra, e che di guerra si tratta, una guerra che ci e' stata imposta. Sull' Herald Tribune si ricorda che derise I didietro al vento degli Islamici in preghiera, o che defini' gli islamici in Europa come topi. Oriana la guerra la conosceva bene e appena 14enne fu partigiana. Immaginatevi se nel '44 in Italia ci si potesse offendere nel sentire I tedeschi definiti come cani o porci. Soffermarsi su queste stupidaggini e' un non voler capire, aver paura di offendere chi ha gia' il coltello alla tua gola, e' suicidio e un autodenunciarsi come l' aggressore quando si e' invece vittime. Leggo sull' internet che c'e chi si rallegra e non solo tra gli Islamofascisti. Vergogna! Propongo infine che si raccolgano donazioni per un monumento in onore di Oriana Fallaci Patrona di Italia e dell' Occidente, non per colmare la sua mancanza, perche' grazie a D-o abbiamo I suoi scritti, ma perche' rimanga a monito delle future generazioni. Emanuela Prister Toth |
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