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Lettere in memoria di Oriana Fallaci 15/09/2006
Spettabile Redazione,
 

scrivo a Voi per manifestare il mio rammarico riguardo la scomparsa della grande scrittrice toscana Oriana Fallaci, deceduta stanotte dopo una lunga sofferenza. In questi ultimi anni tempestosi, contrassegnati disgraziatamente dal nefasto ritorno di un antisemitismo sempre più violento ed aggressivo e da un atteggiamento compiacente da parte delle democrazie europee verso le tirannie islamiche (che ricorda malauguratamente lo sciagurato spirito di Monaco 1938, allorché si celebrò la resa del mondo civile alla barbarie hitleriana), Oriana Fallaci non si è risparmiata a dispetto del suo male incurabile, nell’impegno di richiamare l’attenzione di tutti sul pericolo che incombe sulla nostra civiltà, minacciata dal nuovo nazismo incarnato dai vari Bin Laden e Ahmadinejad. La sua instancabile attività, accanto a quella di liberi pensatori come Magdi Allam, André Glucksman e Giorgio Israel, merita l’incondizionata ammirazione di chiunque sia consapevole del pericolo costituito dal fondamentalismo e della necessità di evitare che possa ripetersi quanto avvenne dopo il 1 settembre 1939, quando tanta parte del mondo finì nelle mani di spietati assassini. Tanto più è da ammirare Oriana Fallaci, se consideriamo che oltre al suo male, essa ha dovuto coraggiosamente combattere contro una folta schiera di accaniti nemici esterni, rappresentati dai benpensanti del pacifismo antioccidentale, dai tifosi del terrorismo, dai nostalgici dei baffetti, dei baffoni e dei barboni, nonché dagli imbecilli in servizio permanente effettivo (come nel caso degli infami che, non contenti di bruciare la bandiera di Israele, paragonano Sharon a Hitler e gli assassini foraggiati da Siria ed Iran alle innocenti vittime inermi di Lidice e Oradour sur Glane) che le hanno costantemente rivolto ignobili insulti e minacce senza tuttavia riuscire ad intimorirla. Con la scomparsa di Oriana Fallaci si spegne un’altra luce nelle tenebre della malvagità umana. Riposi in pace.

 

 

 
Molti cordiali saluti
Luigi Prato, Sassari

Solo una manciata di minuti mi separano dalla notizia che sei morta.

Morta della stessa malattia che chiamavi "L'Alieno", lo stesso demone che
uccise mia madre che Ti somigliava parecchio.

Due donne differenti e due vite diverse eppure simili, due donne
intransigenti che quando sapevano di essere nel giusto avevano la forza e il
coraggio di scagliarsi contro gli Dèi.

Ero ragazzino quando mia madre mi fece afrontare il Tuo "Niente e così sia"
e rimasi fulminato da quella descrizione di una delle più terribili guerre
del secolo scorso e poi ho continuato negli anni a venire a leggerTi e
rileggerTi, non sempre in sintonia con le Tue idee ma comunque attratto da
esse, come se la Tua vera capacità non fossero le risposte in sé ma l'ulteriore
stimolo alla riflessione.

Per poi porsi e porre nuove domande.

E i libri, la parola scritta, sono difficili da assassinare, così come le
idee: ci hanno provato i nazisti e i fanatici dei Soviet con i loro roghi, i
comunisti di Mao e le sue Guardie Rosse, Pol Pot e Castro, i Talebani e i
fanatisi religiosi di quasi tutte le fedi.

Fallendo.

Perché il pensiero non lo puoi ammazzare così come i libri non li puoi
bruciare e sai cosa mi viene in mente quando ogni tanto scrivevi del Dalai
Lama che anch'io ho avuto l'onore di conoscere?

Che i Tibetanti scrivono le parole su bandierine colorate e poi le lasciano
sventolare fino a che sono così scolorite e consunte che sembrano straccetti
bianchi.

E loro allora le cambiano tutti contenti perché credono che le parole
scritte siano stato rapite dal vento e donate ad altri uomini perché non
vadano perdute.

Le parole, così come le idee, sono immortali.

Tu e mia madre non lo eravate.

Come mia madre Te ne sei andata nel silenzio di una stanza d'ospedale a Tua
volta uccidendo il Tuo alieno che ora non potrà più ferirTi e il mondo,
anche e soprattutto il "mio" mondo, perde non solo una grande giornalista e
una scrittrice ma anche un faro nel mare del dissenso sempre più flebile,
una vera anti-conformista che sapeva di combattere contro i mulini a vento
dell'indifferenza ma che per lei stessa e per gli altri comunque lo faceva.

Pur sapendo di perdere.

In tanti gioiranno della Tua morte: una buona parte dell'Islam che Ti vedeva
come implacabile detrattrice e quindi nemica (forse l'unica), la maggior
parte di quei cialtroni che chiamiamo "politici" di ambo le parti, i
colleghi invidiosi, le cicale di lusso o mezzo e mezzo come le chiamavi Tu.

E verranno tutti al Tuo funerale mediatico esaltandoTi o deridendoTi ma
sempre nel loro intimo, in quello che eufemisticamente potremmo chiamare "il
loro cuore", avranno paura di Te e del Tuo fantasma.

Il fantasma della giustizia e della Libertà.

" Perché non basta dire che una cosa è morta per ucciderla" da Eu's Arse
1982
lettera firmata

...il silenzio di Oriana dell'ultimo periodo faceva presagire quanto vengo a sapere ora. Non sono una ammiratrice dell'ultimo momento, detesto "il coccodrillo"! Di Oriana ho in casa tutti i Suoi scritti, nel cuore serbo il Suo messaggio d'Amore, nelle vene lo stesso spirito toscano.
...dovunque si vada nel mondo ci portiamo dietro la terra con la quale siamo stati plasmati, e la terra toscana ha in sè qualcosa che strega!
Che dire di Oriana: volitiva, tenace, forte, graffiante, audace, mai scesa a compromessi, mai accomodante, sempre in prima linea, sempre sulle barricate a difendere il Bello. la Cultura del Bello... Oriana vera, preveggente, sincera. Oriana scomoda...
Indimenticabile.
mariapiabernicchia
Verona
 

Grazie Oriana.

 

Nel giorno in cui tu ci lasci, sento il dovere di ringraziarti, a nome mio e di tutti coloro che amano e difendono la libertà come bene supremo.

Grazie per aver sempre difeso le tue idee con il coraggio di una leonessa, senza guardare in faccia nessuno, senza retromarce, senza smentite del giorno dopo stile "sono stata fraintesa", senza compromessi con chi ti odia.

Grazie di aver dato una forma chiara e compiuta ai pensieri ed alle emozioni di tutti gli uomini liberi del mondo all'indomani degli attentati di New York.

Grazie di essere diventata il simbolo scomodo, scomodissimo, di chi chiama le cose per nome, di chi ha il coraggio di denunciare il male, di non essere viscidamente equidistante, pacifista o equivicino.

Grazie per tutti gli schiaffi che hai tirato ai vigliacchi, agli opportunisti, ai collaborazionisti, ai nani politici, a tutti quei militanti "sinistri" (in ogni senso) che specialmente in Europa si illudono di venire a patti con il Male, così come fecero già 70 anni fa, sempre loro, sempre gli stessi, con la conferenza di Monaco.

Grazie per aver coniato il termine "nazismo islamico", descrizione perfetta della più grande minaccia che l'umanità intera si sia mai trovata ad affrontare. Siamo nel bel mezzo di una guerra mondiale, più pericolosa di tutte quelle che l'hanno preceduta (compresa quella "fredda" contro il comunismo) anche se qualcuno fa finta di non accorgersene e preferisce sbattere in galera i nostri 007 piuttosto che i terroristi.

Grazie per averci ricordato fino alla noia che non si possono metter sullo stesso piano i carnefici e le vittime, i terroristi e chi li combatte, i vigliacchi hezbollah e gli eroici israeliani, Ajmadinejad e Bush, il fanatismo omicida e la legittima difesa.

Grazie per le tue parole e per il tuo grande esempio di vita.

Grazie di aver sempre conservato uno sguardo laico su tutto e su tutti, con la tua capacità di dubitare, di interrogarti e di aver saputo, fino all'ultimo, lasciar perdere i luoghi comuni e i dogmi ideologici, come quando tu, atea dichiarata, hai stretto la mano a questo nuovo Papa, in cui hai riconosciuto un alleato contro l'avanzare di quel laicismo oltranzista e nichilista che sta minando le basi morali dell'Europa ed aprendo quindi la strada alla sua islamizzazione.

Grazie di di tutto ciò Oriana e di tante altre cose che, di getto, non ho ancora richiamato alla mente.

Grazie infine, per aver ricordato al mondo che anche in Europa, anche in Italia e perfino nella nostra splendida e, ahimé, comunistizzata toscana, c'è ancora qualcuno che non si piega al pensiero unico di sinistra, al conformismo, alla paura.

 

E adesso, cara Oriana, metti pure da parte il tuo ateismo e vai ad intervistare Dio.

 

Pietro Aretino

 

PS. Dimenticavo: quando arrivi in cielo salutaci il nostro amico Indro.

La notizia ormai ha fatto il giro del mondo;  è un giorno triste per tutti noi occidentali.   O per buona parte.

Forse il fatto che il Papa ha finalmente gridato che il re era nudo   ossia che é un non senso una religione come l'Islam che predica violenza  adesso anche i nostri politici  cominceranno  a rivedere cosa si deve intendere per politically correct e cosa invece significa pura codardia.  Ma che ce ne facciamo di islamici in casa?    E`questo a cui i politici dovrebbero rispondere.
Tornando al Papa ed al suo discorso  speriamo che questo fatto segni un'inversione di tendenza  stabile e che di riflesso  il mondo politico prenda i giusti provvedimenti  in modo che  i serbatoi di islamici che si sono creati in casa nostra comincino ad essere svuotati.
       I provvedimenti che Zapatero ha preso in Spágna  per frenare  l'invasione  dall'Africa  sembrano  una copia della Bossi-Fini.  Lo avete notato  anche se la Rai lo ha tenuto in ombra?
      Approfitto per circolare l'ultimo scritto di Oriana pubblicato oggi dal Corriere della Sera.  Saluti.
lettera firmata


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