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La Stampa Rassegna Stampa
15.09.2006 Lietta Tornabuoni stronca il film in uscita sul terrorismo islamico
un motivo in più per andarlo a vedere

Testata: La Stampa
Data: 15 settembre 2006
Pagina: 32
Autore: Lietta Tornabuoni
Titolo: «Terrorista e seduttore per Al Qaeda -»

Da La STAMPA del 15 settembre 2006, una recensione di Lietta Tornabuoni al film "Il mercante di pietre", di Renzo Martinelli. Che la Tornabuoni adotti nelle sue recensioni un criterio ideologico è ancora una volta evidente (si tratta della stessa critica che stroncò United 93, definendolo inattendibile, nonostante fosse basato sulle registrazioni delle conversazioni tra i passeggeri del quarto aereo dirottato l'11 settembre con i loro famigliari)
Ecco il testo :

IL regista Renzo Martinelli (Porzus, Vajont, Via delle Cinque Lune), 58 anni, con Il mercante di pietre produce e dirige un film di propaganda anti-islamica, affidando le proprie idee alle tirate di un ex giornalista senza gambe e a una «strategia della colomba» di cui non s'è avuta notizia nella realtà. L'ex giornalista, docente universitario a Roma da una improbabile cattedra di Storia del Terrorismo, ha perduto le gambe nell'attentato terrorista all'ambasciata americana di Nairobi dell'agosto 1998 ed è sposato con una dirigente dell'Alitalia bella e devota. La «strategia della colomba» sarebbe da parte di terroristi la seduzione di una donna occidentale e l'uso di lei per portare a termine quelle azioni esplosive che hanno sempre compiuto da sé: in questo caso la colomba è la moglie del professore, l'esplosione di una bomba con materiale radioattivo devasta il traghetto Calais-Dover. Nella storia, Harvey Keitel (67 anni mal portati) è il seduttore, commerciante di pietre preziose, italiano convertitosi all'islamismo e ad Al Qaeda; F.Murray Abraham è il capo terrorista.
Si conosce lo stile sensazionalista ed effettato di Martinelli: velocità, inquadrature sghembe immotivate, zoom a sprazzi, rallentatore, rumori forti e tonfi ritmati, apparizione di uomini che dovrebbero portare sul petto il cartellino «mostro», primi piani drammatici per immagini insignificanti. Si conosce la tendenza del regista ad arricchire il film di diversi elementi che c'entrano poco: in questo caso monti della Cappadocia, danze di dervisci, spettacolo di balletto, moncherini in primo piano, esplosione delle Torri gemelle di New York l'11 settembre 2001, video con infamie arabe quali lapidazione e taglio della mano d'un colpevole, troppa pubblicità Alitalia, declamazione (da parte di Keitel) di versi d'amore di Corrado Calabrò, anche autore del romanzo Ricordati di dimenticarla (edizioni Newton Compton) a cui si ispira il film enfatico, spesso ridicolo. \

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