Cosa è andato a fare Jack Lang a Teheran ? una domanda (di Bernard Henri Levy) che vale anche per Casini e tutti gli altri politici disposti a legittimare Ahmadinejad
Testata: Il Foglio Data: 15 settembre 2006 Pagina: 1 Autore: Bernard Henri Lévy Titolo: «Incontri a Teheran»
Da Le Point del 7 settembre 2006 Il FOGLIO del 15 settembre riprende il seguente trafiletto di Bernard Henri Lévy. Ecco il testo:
Jack Lang a Teheran. Ieri a Damasco, oggi a Teheran. Ma perché diavolo ha fatto questo viaggio? Ha incontrato i dissidenti? Ha parlato con gli oppositori? Ha portato, come fece una volta a Praga e a Belgrado, la testimonianza della società civile francese alla società civile iraniana in lotta contro la dittatura? E’ andato a vedere la mostra sulle caricature della Shoah? Ha forse chiesto a chi l’aveva istigata perché mai, come dice Cavanna in "Charlie Hebdo", quando i danesi insultano il Profeta, se la prendono con gli ebrei? Ha detto ad Ahmadinejad (o visto che Ahmadinejad non si è degnato di incontrarlo, al "consigliere" di Ahmadinejad dal quale è stato ricevuto) ciò che pensava del progetto di una conferenza negazionista, annunciato dal regime? E forte della sua autorità e del suo passato, ha fatto sapere che il presidente di un grande paese, erede di una civiltà bimillenaria, non può parlare così, come fa lui a ogni piè sospinto, quando dice che vuole cancellare un altro paese dalla carta geografica? Purtroppo no. Non ha detto nulla di tutto ciò. Ed è per questo che, quale che sia l’amicizia e la stima che si nutra per lui, è difficile immaginare senza un certo disagio l’incontro a quattr’occhi assurdo, inutile, e per dirla tutta, abbastanza desolante coi nuovi specialisti della manipolazione dell’ "utile idiota", che l’hanno spupazzato per due giorni.
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