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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.09.2006 Esce un film sul terrorismo islamico
« Il mercante di pietre » di Renzo Martinelli

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 settembre 2006
Pagina: 44
Autore: Emilia Costantini
Titolo: «« Film contro i terroristi allevati in Occidente »»
Per la rilevanza dei temi trattati segnaliamo un articolo sull'uscita nelle sale cinematografiche italiane, domani 15 settembre, del film "Il mercante di pietre" di Renzo Martinelli:

ROMA — « Vive come noi. Parla come noi. Ma ci odia » . In gergo si chiama « mutante » ed è il protagonista del nuovo film di Renzo Martinelli, « Il mercante di pietre » : un occidentale convertito all'Islam, per diventare musulmano e terrorista. Nel film, ispirato al romanzo di Corrado Calabrò e che dopo molte polemiche approda domani nelle sale distribuito da Medusa, il « mutante » ha il volto contratto di Harvey Keitel. Dice il regista, che già in passato ha firmato film « scomodi » come « Porzus » sulla Resistenza e « Piazza delle Cinque lune » sul caso Moro: « Non è un film contro l'Islam, anche se mi chiedo perché i moderati islamici non scendono in piazza quando esplode un kamikaze o quando una ragazza viene uccisa dal padre perché si è innamorata di un europeo. La mia è una denuncia della jihad che ci alleviamo in casa: attenzione, il proselitismo è tra noi e questa Europa buonista emulticulturalista pagherà le sue scelte, come è successo in Olanda, che prima faceva entrare tutti, ma dopo la morte di Theo Van Gogh ( regista ucciso da un estremista islamico per il suo film « Submission » ndr ) ha fatto marcia indietro. Il problema è che abbiamo la presunzione di essere eterni e di credere che la nostra democrazia sia la risposta giusta al terrorismo » .
Figlio di italiani, ma nato in Afghanistan, Ludovico Vicedomini, questo il nome del personaggio, ufficialmente è un mercante di pietre preziose, in realtà è un membro « in sonno » di una cellula di Al Qaeda che opera tra Roma e Torino, capeggiata da Shahid ( Murray Abraham). Viene incaricato di organizzare un attentato con ordigno « sporco » ( radioattivo) sul traghetto fra Calais e Dover. Per farlo, si serve di Leda ( Jane March), in gergo « la colomba » che, da lui sedotta e quindi ignara del progetto, dovrà imbarcarsi con la sua auto- bomba sul traghetto. Leda è sposata con Alceo ( Jordi Mollà), ridotto su una sedia a rotelle perché vittima di un attentato: l'unico ad accorgersi, inascoltato, della minaccia islamica. Spiega Martinelli: « È il personaggio in cui mi riconosco. Una voce nel deserto, come quella del giornalista Magdi Allam sul Corriere della Sera » .
Ma Ludovico, che più volte ha utilizzato il suo fascino con altre « colombe » per gli stessi scopi, stavolta si innamora di Leda e se l'amore lo spingerà a pentirsi, tuttavia non salverà né lui ( che verrà ucciso dai suoi ex complici) e neppure lei ( che affonderà col traghetto) dalla morte.
Riprende Martinelli: « Il messaggio di papa Ratzinger, nelle sue encicliche, è che dio è amore. Se l'Occidente non riaffermerà i propri valori morali, la sacralità della vita, l'uguaglianza tra uomo e donna, in una parola le radici cristiane, sarà fagogitato dall'Islam » .
Condivide la linea del regista Keitel: « Ludovico è in tutti noi, siamo tutti coinvolti e non possiamo non avvertire la responsabilità dell'orrore che avviene nel mondo. Serve dialogo tra noi, per chiarirci, per porci domande. Da giovane sono stato un marine. Ero duro, intransigente, convinto che la guerra in Vietnam fosse giusta, finché degli amici mi hanno spiegato perché non lo era. Ho preso coscienza e sono sceso anch'io in piazza contro quella guerra » . Già durante la lavorazione, il film ha suscitato polemiche e posizioni contrastanti: attaccato dall' « Unità » , come portatore del « Fallaci- pensiero » , è stato appoggiato su « Libero » e sulla « Padania » quando ne slittava l'uscita nelle sale. Si difende Martinelli: « Per la sceneggiatura ho avuto due consulenti islamici. Non ho paura di eventuali reazioni violente al film, anche se giro armato. Ho già ricevuto minacce per miei lavori precedenti e continuerò nel mio percorso. Ho già scritto un altro film che parla dell' 11 settembre 1683, quando un monaco, Marco d'Aviano, guidando un esercito di 80 mila uomini, sconfisse alle porte di Vienna 300 mila ottomani che assediavano la città. Spero che me lo facciano fare »

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