A Israele spetta sempre la parte del cattivo che "gela" il povero Kofi Annan
Testata: La Repubblica Data: 06 settembre 2006 Pagina: 12 Autore: Marco Ansaldo Titolo: «Beirut, Israele gela Annan»
La REPUBBLICA del 6 settembre 2006 pubblica un articolo di Marco Ansaldo sui "no" di Gerusalemme a Kofi Annan. Le posizioni di Israele vengono presentate in una luce sfavorevole, come intransigenti e immotivate, e come ostacoli agli "sforzi di pace" del Segretario generale dell'Onu. Particolarmente significativo in questo senso è anche il titolo "Beirut, Israele gela Annan" In realtà Israele rifiuta di eliminare il blocco aereo e navale (che ha consentito comunque l'arrivo di aiuti umanitari) perché non è ancora in vigore un embargo efficace delle forniture di armi a Hezbollah. E rifiuta non l'aiuto di Kofi Annan in vista della liberazione dei soldati rapiti, ma la legittimazione di un'organizzazione terroristica come Hezbollah implicita nell'idea di una "mediazione". Ecco il testo :
TEL AVIV - Kofi Annan spera che Israele tolga «in 48 ore» il blocco aereo e navale al Libano. Ma Gerusalemme gela subito gli auspici del segretario generale Onu e avverte: «La revoca del provvedimento non avverrà fino a quando il governo libanese, assistito dalla forza internazionale, sarà pronto a far rispettare l´embargo delle armi per Hezbollah». E la replica una scena già vissuta due giorni fa. Allora il numero uno del Palazzo di vetro aveva annunciato l´accordo fra lo Stato ebraico e la guerriglia libanese, per una mediazione Onu sui due soldati rapiti all´inizio della guerra. Poche ore dopo, un portavoce israeliano smentiva: «Non c´è nessun negoziatore. Le Nazioni Unite possono aiutare, ma non mediare». Gli osservatori si chiedono se, con questa tattica, Annan stia cercando di forzare Israele, o tenti di incassare consensi al termine della sua lunga missione mediorientale (ieri era in Egitto da Mubarak). Mentre nella Striscia di Gaza la situazione continua a essere difficile - in serata due palestinesi sono morti e altri nove feriti in un raid dell´aviazione a Rafah - le trattative per il rilascio del terzo militare rapito, il caporale Gilad Shalit sono in stallo. Il vice premier israeliano Shimon Peres aveva dichiarato la possibilità di un incontro fra il premier Ehud Olmert e il presidente dell´Anp, Abu Mazen, dopo la liberazione del caporale, con l´atteso riavvio dei colloqui. Ma la dirigenza araba ha smentito un´intesa, così come ha fatto Hamas. E anche il padre del ragazzo ha negato le notizie che volevano il figlio già arrivato in Egitto, per essere scambiato con centinaia di detenuti palestinesi. Dal Libano le forze israeliane si sono ritirate da 5 villaggi del sud, lasciando spazio alle truppe libanesi accolte con entusiasmo dalla popolazione. In Cisgiordania l´esercito ha arrestato il comandante della guardia presidenziale - nota anche come Forza 17 - dell´Autorità palestinese, generale Mahmoud Damra. Forza 17 era la struttura creata da Yasser Arafat. Ora è accusata dallo Stato ebraico di essere coinvolta in attacchi. Per la sua attività di intelligence il servizio interno dello Shin Bet ha annunciato la ricerca di nuovi 007. Il profilo richiesto è l´alta specializzazione nelle tecnologie informatiche. «Se pensate - recita lo spot - che l´unica strada per combattere il terrore sia conoscere l´arabo, ricredetevi». Lo Shin Bet ha bisogno di esperti in 20 settori diversi: non solo spie nel senso classico, ma anche esperti di computer, psicologi, linguisti. Possibilmente anche di un cameriere dall´inglese fluente, disposto «la sera a fare gli straordinari». (m. ans.)
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