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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.09.2006 Il portavoce di Al Qaeda compila una lista di amici e nemici tra i giornalisti
e la diffonde con l'ultimo video

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 settembre 2006
Pagina: 9
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «La lista di Osama: intellettuali amici e nemici»

Dal CORRIERE della SERA del 4 settembre 2006:

Azzam l'americano, il nuovo portavoce di Al Qaeda, dà le pagelle ai giornalisti: tra i promossi Seymour Hersh e Robert Fisk, tra i bocciati Michael Scheuer e Daniel Pipes.
Azzam l'americano, il nuovo portavoce di Al Qaeda, ha dato le pagelle a commentatori e giornalisti. Nel video diffuso sabato sera, dove il convertito passato nelle file terroristiche compare insieme all'ideologo Al Zawahiri, sono indicati con nome e cognome gli autori sgraditi all'organizzazione. Azzam, il cui vero nome è Adam Gadahn ed è nato 28 anni fa in California, ha imitato quanto fatto dallo stesso Osama in un vecchio messaggio. L'esperto di questioni islamiche Walid Phares ha tradotto buona parte del documento filmato — lungo una quarantina di minuti — rivelando l'esistenza della lista.
Azzam non nasconde il suo apprezzamento per uno tra i più famosi giornalisti investigativi: Seymour Hersh, autore di celebri scoop e determinato nello svelare i risvolti segreti della guerra al terrorismo decisa da Washington. Il portavoce qaedista incita Hersh a scrivere sul settimanale New Yorker
«nuove rivelazioni» sulla campagna lanciata dagli Usa all'indomani dell'11 settembre. Nella visione di Azzam — sostiene Phares — «rivelazioni» significa accuse pesanti su come gli Usa si muovono nella regione. Un riferimento alle prigioni come Abu Ghraib, alle torture, alle sparizioni. Il terrorista passa quindi ad altri due autori ritenuti giusti dai qaedisti. Il primo è il deputato britannico George Galloway, noto per le sue posizioni filo-arabe e grande frequentatore dei palazzi di Saddam Hussein. Di recente il parlamentare ha creato polemiche, sostenendo che sarebbe «moralmente giustificabile» tentare di uccidere Tony Blair come vendetta per il conflitto in Iraq. Il secondo è Robert Fisk, il famoso giornalista dell'Independent basato da anni a Beirut, che non ha mai lesinato nelle critiche all'asse Israele-Usa. Il corrispondente è già stato citato in passato in un messaggio di Bin Laden e lo stesso Califfo gli ha concesso un'intervista in Afghanistan. Per Azzam i due inglesi vanno ringraziati perché mostrano «rispetto e ammirazione verso l'Islam».
Devono invece pentirsi, «entrare nella luce dell'Islam» abbracciando la nuova fede, «rivolgere le loro spade contro i nemici dell'Islam» gli autori considerati ostili. Solo così si potranno salvare. E chi sono dunque i cattivi? Azzam se la prende con Daniel Pipes, Robert Spencer, l'ex alto dirigente Cia e oggi consulente-scrittore Michael Scheuer, l'ex giornalista della Cnn e oggi esperto anti-terrorismo Steve Emerson. Agli strali del portavoce ha subito replicato, via Internet, Pipes: «Farò del mio meglio per sconfiggere l'Islam radicale e totalitario favorendo l'emergere di un Islam moderno e moderato».
L'apparizione di Azzam è una conferma dell'importanza dell'arma propagandistica per Al Qaeda. Attraverso il mujahed convertito, i capi dell'organizzazione puntano su questi obiettivi: 1) Indicano un modello, una strada da seguire per altri giovani occidentali che vogliono accostarsi alla lotta armata. 2) Cercano di stabilire «regole» nei rapporti con i media occidentali e provano a sfruttare le divisioni tra i commentatori. 3) Utilizzano un volto «bianco» per lanciare i messaggi e ribadiscono che l'unica via per gli occidentali è di convertirsi. 4) Si rivolgono a quanti in Europa o negli Usa sono affascinati dal qaedismo, ma non conoscono l'arabo. Infatti Azzam era presente in un video di rivendicazione per le stragi di Londra del 7 luglio.
Per l'intelligence il portavoce ha avuto un ruolo chiave nel modernizzare l'apparato di pubbliche relazioni di Al Qaeda. E' quasi certo che il marchio As Shahab, presente in tutti i filmati della formazione, sia stato introdotto proprio dal califoniano.
Non è escluso che anche le «scene» che circondano Al Zawahiri nei vari filmati siano state studiate dal giovane, esperto nell'uso di computer e sistemi mediatici.
Singolare la storia di Azzam. L'americano è cresciuto in campagna, in una fattoria senza luce e acqua, dove il padre gli faceva anche da maestro. Entrato in contatto con un militante di Al Qaeda, si è convertito ed è entrato nell'organizzazione, diventando un simbolo.

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