Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Amato chiede all'Ucoii di riconoscere l'unicità della Shoah la risposta negativa di Roberto Hamza Piccardo
Testata: Corriere della Sera Data: 25 agosto 2006 Pagina: 6 Autore: Virginia Piccolillo Titolo: «Una carta dei valori per l'Ucoii: riconosca l'unicità dell'Olocausto - «Non firmo: non è un evento irripetibile, chiedetelo agli armeni»»
Dal CORRIERE della SERA del 25 agosto 2006:
ROMA — Secca condanna, ma con la condizionale. Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, non chiede l'espulsione dell'Ucoii (Unione comunità e organizzazioni islamiche) dalla consulta per l'Islam italiano. Malgrado quell'inserzione, in cui l'associazione equiparava il nazismo a Israele, censurata anche ieri dal ministro. Per ora, d'accordo con il comitato contro l'antisemitismo e con il presidente delle comunità ebraiche, Renzo Gattegna, Amato sottoporrà all'Ucoii e alle altre associazioni una carta dei valori del nostro Paese. E, fra questi, il riconoscimento dell'unicità dell'Olocausto. In questo modo chi non aderisse o violasse in futuro quei principi si autoescluderà di fatto dalla consulta. Se ne discuterà lunedì alla riunione della consulta che Marco Cappato (Rnp) chiede si svolga in diretta tv. AMATO — Nella riunione del comitato contro le discriminazioni e l'antisemitismo, ieri mattina, il ministro è stato duro nei confronti di quel documento dell'Ucoii che, elencando i «massacri» subiti (da Sabra e Chatila a Jenin al bombardamento della scuola di bambini a Cana), si chiudeva con: «Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane». Un'equiparazione, per Amato, «inammissibile e distorsiva». E potenzialmente «produttiva di ostilità nei confronti della comunità ebraica». «Si è violato — ha aggiunto a fine riunione una nota del Viminale — un sentimento fondante della democrazia italiana ed europea, vale a dire l'esecrazione dell'Olocausto quale sterminio programmato e lucidamente perseguito di chiunque fosse di religione ebraica, per ciò stesso evento incomparabile con qualunque altro evento del nostro tempo». LA RIUNIONE — Lunedì prossimo, quindi, all'Ucoii e agli altri membri della consulta per l'Islam si chiederà di affermare «con la necessaria chiarezza la volontà di tutti i suoi componenti di concorrere alla vita nazionale nel rispetto dei valori e dei principi che sorreggono la nostra convivenza civile». Chi non sottoscriverà quei valori, o non si comporterà di conseguenza, sceglierà da solo di essere fuori dalla consulta. GATTEGNA — Sollevato il presidente dell'Unione comunità ebraiche italiane: «Amato — spiega Gattegna — è stato d'accordo nel giudicare quel documento offensivo per la memoria storica. E ha convenuto sul fatto che, pur volendosi presentare come critica al governo israeliano, nello spirito ispiratore aveva connotazioni di antisemitismo». Nessuna richiesta di espulsione per l'Ucoii dalla consulta. Perché? «Perché abbiamo avuto l'impegno concreto dal ministro ad evitare che in futuro possano essere diffusi messaggi che possano evocare l'antisemitismo».
Di seguito l'intervista Roberto Hamza Piccardo che, sprezzante, rifiuta le richieste di Amato:
ROMA — Ma l'Ucoii sottoscriverà la Carta dei principi del ministro Amato che specifica la unicità e irripetibilità dell'Olocausto? Roberto Hamza Piccardo, portavoce dell'Ucoii, è perplesso. E abbozza un sorriso amaro: «Bisognerebbe chiederlo agli armeni. Magari la pensano diversamente». E dunque? «E dunque non si può prendere il nazismo come spartiacque». Perché? «Perché l'Olocausto non è nè unico, nè irripetibile. Magari lo fosse. L'umanità, purtroppo, si è macchiata di tragedie immani in tutta la sua storia. Da quando Caino ha ucciso suo fratello Abele. C'è stato lo sterminio degli Apache, quello delle popolazioni amerinde, del popolo nero. «Dei 20 milioni di caduti in Russia, durante la guerra mondiale, 18 milioni sono morti per fame perché i tedeschi requisivano il cibo per mandarlo nei campi di lavoro. Che cosa significa firmare che questo non è mai accaduto e non accadrà mai più?». Non firmerebbe? «Io, Hamza Piccardo, no. A meno che...». A meno che? «A meno che non fosse solo una speranza. Ma vorrebbe dire pensare che l'umanità ha capito. Invece non è così». Sottoscrivereste una Carta contro l'antisemitismo? «Sì, ma poi dovremmo discutere». Di cosa? «Se sia antisemita anche chi critica solo lo Stato di Israele, come abbiamo fatto noi, sia pure in modo sbagliato. Noi non ce la siamo presa con gli ebrei, a meno che non si voglia dire che lo Stato di Israele rappresenta tutti gli ebrei. E così non è». Dicono che siete fra quanti vogliono cancellarlo dalla carta geografica. «Io lo vorrei uno Stato democratico. Dove possano vivere ebrei, musulmani, palestinesi, atei. Senza connotati religiosi. Invece è in mano a una lobby militare che trae dalla guerra la sua forza». L'Unione comunità ebraiche non ha proposto la vostra espulsione. Apprezzate? «Siamo commossi». Il sindaco di Colle Val d'Elsa ha dichiarato ieri che se verrete espulsi dalla consulta è a rischio la costruzione del più grande centro islamico d'Italia. «L'hanno preso alla sprovvista». Anche gli sciiti chiedono di entrare nella Consulta. «Certo, perché no? Visto che tra i membri c'è anche chi fino a poco tempo fa si occupava solo di bridge. Ma perché non è consentito alla comunità musulmana eleggere i propri rappresentanti? Anche quelli che non sono della nostra associazione voterebbero Ucoii. Per questo facciamo paura. E per questo ci attaccano».
A nostro avviso, più che il riconoscimento dell'"unicità dell'Olocausto" all'Ucoii bisognerebbe chiedere di non diffondere notizie false su Israele, di non demonizzarla, di non negare il suo diritto all'esistenza. Sono questi i veri nodi posti dall'inserzione antisraeliana del gruppo. Non affrontarli, dando avvio a un dibattito su una questione differente come lo status dell'Olocausto rispetto agli altri crimini della storia, rischia di fonire a Piccardo e agli altri ( a chi accetta le richieste di Amato come a chi non le accetta) soltanto un alibi.
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