Secondo l'articolo pubblicato da REPUBBLICA del 23 agosto 2006 l'Uoii "torna sui propri passi" circa l'inserzione a pagamento nella quale paragonava Israele al nazismo.
Ma in realtà l'Ucoii non ritratta niente, si limita a generiche dichiarazioni di estraneità al razzismo e all'antisemitismo (che REPUBBLICA riporta come se fossero enunciazioni di dati di fatto e non dichiarazioni di una parte in causa in una polemica) e rilancia persino citando Pertini.
E' evidente, nel quotidiano, la fretta di "assolvere" l'Unione delle Comunità islamiche senza una seria analisi delle sue dichiarazioni e della sua ideologia.
Ecco il testo:
ROMA - Nessun atteggiamento di razzismo, né di antiebraismo. L´Unione delle comunità islamiche torna ancor più sui propri passi, nel tentativo di chiudere il caso esploso con l´inserzione a pagamento pubblicata dall´Ucoii in cui le stragi israeliane venivano paragonate a quelle naziste. Tanto più in vista della convocazione della consulta islamica decisa dal ministro Amato per lunedì prossimo. Ma adesso nella polemica, che non accenna a spegnersi, viene chiamato in causa anche un discorso dell´ex presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Due senatori di Forza Italia, Malan e Stracquadanio, hanno presentato un esposto alla procura di Roma contro la pagina-choc di sabato scorso. Chiedono l´intervento della magistratura per «istigazione all´odio razziale», reato introdotto dalla legge Mancino del ´93, contestano «numeri gonfiati» nella conta dei morti attribuiti dall´Ucoii al governo di Gerusalemme ma anche l´attribuzione a Israele di «fatti notoriamente commessi da altri, come la strage di Sabra e Chatila». Di fronte a questa insinuazione il portavoce dell´Ucoii, Hamza Piccardo, ha replicato rispolverando a sorpresa un intervento dell´ex capo dello Stato Pertini. «Porteremo la sua onorata memoria come testimone a difesa in un improbabile processo che i due senatori vorrebbero si tenesse contro di noi», annuncia Piccardo. Cosa c´entra Pertini? «Nel messaggio agli italiani del 31 dicembre ´83, l´ex capo dello Stato disse: "Io sono stato nel Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila, il responsabile dell´orrendo massacro è ancora il governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. È un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando dalla società». Un intervento, quello di Pertini, fatto nel tradizionale discorso di fine anno che risentiva del clima di quei mesi, nel pieno della guerra civile libanese.
An con Gasparri è tornata a chiedere la «messa al bando di organizzazioni integraliste come l´Ucoii», ma la stessa Unione delle comunità islamiche ha provato a smorzare i toni. Lo ha fatto per bocca dell´addetto culturale dell´Unione delle comunità, Abolkheir Bregheiche, che in un´intervista a Radiotre manifesta un certo ravvedimento maturato all´interno della sua comunità. «Tutte le persone libere possono esprimersi per poi rivedere quello che hanno detto - ha spiegato - Quando uno si esprime in una certa maniera poi è in grado di capire che errore ha commesso. Quello che è successo non va strumentalizzato perché i nostri valori ci insegnano a essere al di sopra di qualsiasi sentimento di razzismo o di antiebraismo». Domani, prima della riunione della Consulta islamica di lunedì, il ministro Amato presiederà il Comitato contro l´antisemitismo.
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