E' morto Samekh Yizhar, padre della letteratura israeliana lo ricorda Elena Loewenthal
Testata: La Stampa Data: 22 agosto 2006 Pagina: 26 Autore: Elena Loewenthal Titolo: «Morto Yizhar padre letterario di Israele»
Da La STAMPA del 22 agosto 2006:
E’ morto a 89 anni Samekh Yizhar. Con lui scompare dal panorama letterario israeliano l'ultimo dei padri fondatori, quello che, come ha detto ieri Shimon Peres, «ha reso il neonato stato d'Israele la patria intellettuale del popolo ebraico». Si chiamava in realtà Yizhar Smilansky, ma sin dagli esordi adottò questo incisivo nom de plume. Nato nel 1916 in una famiglia di pionieri, combatté da ufficiale durante la guerra d'Indipendenza, nel 1948. Militante dello schieramento Mapai, compagno di Ben Gurion, fu membro del parlamento israeliano sin dalla prima legislatura e alternò costantemente la scrittura all'insegnamento universitario e all'attività politica. Figura pubblica dai tratti carismatici, Yizhar era però uno scrittore piuttosto schivo. Il lettore italiano dispone, da qualche mese, di La rabbia del vento (Einaudi), in cui racconta l'espulsione degli abitanti arabi da parte dei soldati israeliani. Già in questa breve opera emergono i tratti della sua scrittura, e soprattutto quell'intreccio unico di mestiere e militanza morale. Il suo ricordo della guerra - una guerra di sopravvivenza - è privo di retorica e intriso invece di una sofferenza rabbiosa. Yizhar ha scardinato una letteratura che, nata dentro il conflitto, non poteva sfuggire ai limiti della celebrazione, trasformandola in un intreccio unico di epica e esistenzialismo. La sua prosa è lo specchio della vita trascorsa nel cimento con una politica in cui sentì sempre l'esigenza morale, ma anche con l'eterno dilemma fra il dovere e il sentimento, la giustizia del cuore e quella dell'intelletto.
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