L’inedita e singolare iniziativa dell’UCOII di uscire allo scoperto dando
il massimo
dell’ufficialità al proprio viscerale e violento odio nei confronti di Israele è interessante, a me pare, anche per le reazioni che essa ha suscitate a caldo.
Trascuro il delirio di una Dacia Valent che già all’epoca in cui era una semplice poliziotta di pattuglia – divenuta famosa ahinoi a causa di un episodio di razzismo del quale era stata vittima – non faceva mistero del suo antisemitismo. Mi ha invece colpito il commento di Patrizia Sentinelli (Corriere della Sera, 20 agosto, pag.11), che dall’alto della sua carica di vice-ministro degli Esteri ha dato prova di scarsa capacità di calibrare i suoi giudizi, oltre che di scarsa conoscenza della storia.
Innanzi tutto essa bolla come sproporzianata “la reazione di Israele al rapimento dei due militari”, trascurando il fatto che questo rapimento, in sé gravissimo, era stato preceduto da un massiccio quanto immotivato attacco armato degli Hezbollah in territorio nazionale israeliano, costato la perdita di molte vite di militari israeliani, e da svariate salve di Katiuscia diretti contro la popolazione civile di cittadine israeliane.
Ma questo minimizzare il significato del proclama dell’UCOII ad un semplice “non fa bene alla pace”, seguito da “non mi pare che questa denuncia dia un’indicazione positiva” , sarebbe ridicolo se non fosse tragico per la fonte dalla quale proviene, una persona che insieme a D’Alema dovrà gestire forse il comando delle truppe italiane di interposizione.
A corollario di questa visione distorta la Sentinelli afferma che non ci sono gerarchie nei massacri. Anche di quelli inventati? Anche di quelli smentiti da tutte le fonti ufficiali (come il recente di Cana e quello di Jenin)? Non una parola questa signora del partito del presidente della Camera dei Deputati dedica alla conclusione, in cui gli israeliani sono indicati come i nuovi nazisti, ed i palestinesi sono paragonati ai partigiani che diedero la loro vita per la nostra (anche la Sua, signora Sentinelli) libertà.
Concludo con un ricordo personale. Una abbondante ventina d’anni fa fui invitato dal PCI a sostenere due dibattiti nelle scuole con Ali Rashid, ora deputato ma a quel tempo residente a Trento e numero 3 dell’OLP in Italia. Dinanzi alle scolaresche riunite nelle aule magne di Bolzano e Merano affermai che erano stati uccisi più palestinesi dai loro fratelli giordani (Settembre Nero) e siriani (Tal el Zaatar) in una sola giornata che non dagli israeliani in vent’anni di conflitto, ed egli mi diede pubblicamente ragione. Ritengo che anche oggi egli mi darebbe la medesima risposta, che è semplicemente la verità documentata, senza per questo volerci addentrare in una analisi di torti e ragioni.
Nascondere la complessità del contenzioso dietro ad accuse turpi delle quali il meno che si possa dire è che sono menzogne, in quanto tacciono l’altra metà della verità, costituisce una violenza culturale ed etica che questi personaggi dell’UCOII tentano di imporre a tutte le persone dotate di un cervello autonomo e di sentimenti civili.
Federico Steinhaus