Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Negazionismo a Teheran un editoriale di Giorgio Montefoschi
Testata: Corriere della Sera Data: 19 agosto 2006 Pagina: 37 Autore: Giorgio Montefoschi Titolo: «Iran , negazionismo spacciato per satira»
Dal CORRIERE della SERA del 19 agosto 2006:
I naugurando a Teheran la mostra di vignette sull'Olocausto (con opere inviate da oltre sessanta Paesi, a testimonianza della diffusione dell'antisemitismo, e premi in dollari) Massud Shojai, uno degli organizzatori, ha dichiarato: «Abbiamo aperto questa mostra per trovare dov'è il limite della libertà d'espressione presso gli occidentali». Ha poi aggiunto: «Possono scrivere ciò che vogliono sul Profeta, ma se qualcuno esprime dubbi sull'Olocausto è punito con una ammenda o mandato in prigione». Fa molta confusione il signor Shojai. Un conto, infatti, è il «negazionismo», la negazione della verità e della storia che, come tale, oltre a essere un crimine contro l'intelligenza, è un crimine contro la società civile; un conto è la satira. Ora, a parte il fatto che la cultura ebraica è tutta intessuta di ironia, e questa non risparmia quasi nulla, per quanto riguarda il «limite della libertà d'espressione» che la satira ha in Occidente, deve sapere il nostro organizzatore che il suo confine è solo quello del buon gusto. Deve anche sapere che nell'Occidente cristiano si vedono spesso vignette sul Papa, e non protesta nessuno. Infine, deve sapere che, in caso di vignette ritenute offensive, nessuno si sogna di proclamare condanne a morte, in patria o altrove, né tantomeno di inviare giustizieri a eseguirle. Sì, ci sono immagini che in Occidente non sono state o non vengono viste: per esempio quelle dei civili rapiti in Iraq sgozzati come polli; per esempio quelle del linciaggio mortale del ragazzo palestinese, collaborazionista, ripreso da tante piccole telecamere festanti. Ma quella non è censura: è, ancora una volta, questione di buon gusto. Capito signor Shojai? Ecco, di questi tempi, c'è proprio bisogno di gente come lui per stabilire equidistanze, o equivicinanze.
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