A Teheran in mostra 1200 vignette sull'Olocausto il mondo saprà reagire?
Testata: Informazione Corretta Data: 16 agosto 2006 Pagina: 0 Autore: Federico Steinhaus Titolo: «A Teheran in mostra 1200 vignette sull'Olocausto»
Il Corriere della Sera on line pubblica una serie di fotografie della mostra che a Teheran espone alcune delle 1.200 vignette provenienti da 60 (sessanta!) paesi dedicate al tema proposto, l’Olocausto. Forse qualcuno ricorderà che il regime iraniano aveva bandito un concorso mondiale che aveva lo scopo di negare o denigrare, attraverso vignette satiriche,
la Shoah. Ideato dopo la tragica vicenda delle vignette contro Maometto, la cui pubblicazione aveva provocato insurrezioni popolari, incendi ed uccisioni in molti paesi islamici, questo concorso doveva costituire la risposta ideologica a quella offesa.
Il mondo ebraico dà a questa provocazione gratuita una risposta pacata e riflessiva, indignata ma non violenta. Come risponderà il mondo non ebraico? Anzi, formuliamo meglio la domanda: risponderà? Un quotidiano della cristiana Danimarca offende Maometto, e la reazione colpisce gli ebrei. Interessa a qualcuno? Vale la pena di commentare questo fatto? O la solita risposta sarà sui due livelli paralleli: “Ma quanto si lamentano sempre, questi ebrei!” e “Sì, ma in fondo anche Israele…”?
Non vogliamo di certo confondere le legittime critiche alla politica dei governi israeliani con l’antisemitismo, anche se salta sempre fuori qualcuno che usa questo argomento per trasformare in legittima critica qualcosa che non lo è di certo. E neppure gli ebrei vogliono atteggiarsi a eterne vittime dell’umana ingiustizia. E men che meno consideriamo la Shoah come il punto centrale della storia del popolo ebraico, che da Mosè ad Einstein ha dato al mondo conquiste di civiltà e di cultura incancellabili ed innegabili: la Shoah in un tale contesto è stata la tragedia collettiva dell’Occidente, dell’Europa, e – perché negarlo – del Cristianesimo. Ma è un fatto che nell’Islam (e non solo) esiste oramai un meccanismo mentale per il quale ebrei e Shoah si collegano strettamente ad Israele, stravolgendo trasversalmente ogni riferimento storico e politico per piegarlo a questa esigenza.