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La Stampa Rassegna Stampa
16.08.2006 Lettere antisemite al quotidiano
una delle quali lasciata senza risposta

Testata: La Stampa
Data: 16 agosto 2006
Pagina: 30
Autore: la redazione
Titolo: «lettere»

Una lettera inviata  alla rubrica delle lettere che Lucia Annunziata tiene sulla STAMPA, pubblicata l'11 agosto 2006, con la risposta della giornalista:

LUCIA Annunziata sono Marco Trambusti quello dell'articolo su Hitler. Prima di tutto si vergogni Lei! Lei può dissentire ma non dare giudizi. Lei davvero non ha capito? Cercherò di spiegarmi meglio. È chiaro che quanto ho detto nasce da un presupposto… chi comanda è l'economia e non la politica. Sviluppo meglio. 1) nel mondo ci sono sempre più ricchi e sempre più poveri; 2) ci sarà una causa; 3) i capitalisti soprattutto quelli più selvaggi dicono: il «mercato» scaricandosi tutte le responsabilità; 4) io dico che tutto, per fortuna, dipende dall'uomo. Proprio perché credo nell'uomo ho fiducia che qualcosa possa cambiare. E per fortuna nella coscienza collettiva qualcosa sta cambiando; 5) Il centro di potere economico è sicuramente negli Stati Uniti; 6) quindi sono gli uomini degli Stati Uniti i responsabili del divario tra ricchi e poveri; 7) molti di questi uomini sono Ebrei. E' risaputo da tutti. Inoltre che gli Ebrei dominano l'economia anche in altre parti del mondo (lo hanno scritto dei suoi colleghi giornalisti ); 8) per cui se il mondo è ridotto in questo stato privo di valori la responsabilità è di chi gestisce l'economia; 9) chi gestisce l'economia sono in maggioranza Ebrei. È evidente che se fossero di più sarebbe peggio! o no ? E sarebbe peggio anche per i Palestinesi! Vorrei vedere quelli di destra se non avessero un loro Stato cosa direbbero? o meglio cosa farebbero? E sarebbe peggio anche per i Libanesi !
Ma dobbiamo subire una Guerra Mondiale per gli interessi degli Israeliani e degli Statunitensi ?!?!
Quindi, come succede molte volte nella vita, non tutto vien per nuocere. Quindi Hitler, nel male, penso abbia fatto del bene. È chiaro che se fossi vissuto al tempo di Hitler l'avrei contrastato. Mi attengo ai fatti…
Marco Trambusti

ALCUNI giorni fa ho pubblicato una lettera in cui Marco Trambusti sosteneva che Hitler uccidendo gli ebrei ha fatto un bene per l'umanità. Ho ricevuto molte lettere di accuse per il tono della mia risposta. E una nuova lettera dello stesso lettore. La propongo ai lettori perché credo che le idee del signor Trambusti (che si dichiara di sinistra) svelano uno strato di antisemitismo che ancora alligna nelle file anche del centrosinistra, appunto. Tema molto all'ordine del giorno.

Condividiamo la risposta della Annunziata, ma sarebbe stato necessario ricordare che gli ebrei non controllano l'economia mondiale ed eventualmente anche che di fatto  negli ultimi anni  assistiamo, grazie all'economia libera che nessuno potrebbe "governare", all'uscita dalla povertà di milioni di persone, mentre a creare miseria e morte sono state in passato e  continuano ad essere le stesse ideologie totalitarie che cercano di imporre il controllo della politica sull'economia e che molto spesso trovano conveniente additare gli ebrei come capri espiatori dei loro fallimenti.

Di seguito, una lettera pubblicata il 14 agosto, senza alcuna risposta.
Basata su un assunto completamente falso, che le grandi compagnie petrolifere americane cioè siano controllate da ebrei ,e improntata a evidenti stereotipi antisemiti:

I «potentati» ebraici
Ho letto la prima e la seconda lettera del lettore Trambusti, nelle quali giunge a giustificare il comportamento di Hitler nei confronti degli ebrei. Indipendentemente dalla conclusione finale, che non condivido, bisogna ammettere che i circoli ebraici non fanno del loro meglio per combattere l’antisemitismo. Che detengano la fetta maggiore del potere economico e anche politico nel mondo è indubbio ma questo non sarebbe un motivo sufficiente per condannarli. Le cose cambiano quando si considera quale terrificante importanza abbia per loro la parola «profitto».
Si può anche essere d’accordo nel sostenere che il profitto non sia di per sé condannabile, ma esiste anche un’etica del profitto. Ed è proprio questa linea etica che viene spesso e volentieri sorpassata dal potentato economico ebraico, costantemente alla ricerca del massimo profitto possibile indipendentemente dai mezzi necessari per conseguirlo. Il petrolio consente dei profitti altissimi e per rendersene conto è sufficiente scorrere anche solo gli ultimi bilanci dell’Eni o dell’Erg (con buona pace di Bersani che se la prende con i tassisti e i notai come se prendessimo il taxi tutti i giorni e tutti i giorni andassimo dal notaio). Lo scacchiere del petrolio è nel Medio Oriente, dove sono in gioco profitti tanto alti da valere una guerra. E, guarda caso, il potentato del petrolio è praticamente tutto ebraico. È lo stesso potentato che levò di mezzo il nostro Enrico Mattei che aveva avuto il coraggio di infrangerne il monopolio.

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