I proclami di Nasrallah per "informare" sul cessate il fuoco tra Libano e Israele e quelli di Haniyeh per spacciare per disponibilità alla pace le manovre di Hamas
Testata: Il Messaggero Data: 15 agosto 2006 Pagina: 2 Autore: la redazione - Eric Salerno Titolo: «La nostra è una vittoria storica - La guerra a Hezbollah non finisce - Hanieh sì a negoziati con Israele»
"La nostra è una vittoria storica" è il titolo dell'articolo pubblicato a pagina 2 dal MESSAGGERO , che sceglie gli slogan di Hezbollah per dar conto ai suoi lettori del cessate il fuoco in Libano. "Nasrallah: daremo ai senza tetto libanesi i soldi per trovare casa" è il sottotitolo. L'occhiello recita invece: "Il leader di Hezbollah annuncia alla tv che i miliziani non disarmeranno: "Israele può attaccare ancora"
Il servizio è una presentazione altrettanto acritica dei proclami del leader terrorista. Dalle accuse per il "volume di fuoco senza precedenti dei bombardameti israeliani", al sacrificio dei martiri, fino alla "mancanza delle condizioni" per il disarmo, in considerazione della minaccia di un nuovo attacco israeliano, ogni caposaldo della costruzione propagandistica del gruppo terroristico è riportato alla stregua di una verità oggettiva, senza un accenno di critica e senza riportare altre versioni dei fatti e altre visioni della situazione.
Ben diverso l'articolo di Eric Salerno dedicato al dibattito politico in Israele "La guerra a Hezbollah non finisce", che dà conto del dibattito politico che sugli esiti della guerra si sta sviluppando in Israele. Israele è una democrazia, e a differenza di Hezbollah non parla con la voce unica e senza contraddittorio di un leader assoluto.
E' una realtà che necessariamente viene rispecchiata nei media, ma sembra davvero poco giustificabile che i quotidiani italiani diffondano i proclami di Nasrallah senza mai metterne in discussione la veridicità, la rappresentatività della società libanese e la moralità.
Salerno nel suo articolo scrive di sei "guerriglieri" uccisi nonostante il cessate il fuoco, non precisando che essi avevano prima attaccato in armi postazioni israeliane.
Un altro articolo è dedicato alla propaganda del premier palestinese di Hamas Haniyeh che si dice disposto a trattare con Israele proprio mentre al rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit si aggiunge quello di due giornalisti americani e mentre il giornale del gruppo islamista, "Risala" annuncia una "terza intifada" dopo la "vittoria" di Hezbollah.
Lo stesso Haniyeh nei giorni scorsi aveva messo in discussione l'utilità di mantenere in vita l'Anp, vista come uno strumento nelle mani degli israeliani. Un chiaro rifiuto degli accordi di Oslo e della logica della coesistenza , che il MESSAGGERO si guarda bene dal segnalare.
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