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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Repubblica Rassegna Stampa
10.08.2006 Quel concerto nel bunker mentre fuori si bombarda
"Diario dalla Galilea" di Edna Calò Livne

Testata: La Repubblica
Data: 10 agosto 2006
Pagina: 0
Autore: Edna Calò Livne
Titolo: «QUEL CONCERTO NEL BUNKER MENTRE FUORI SI BOMBARDA»
Da La REPUBBLICA del 10 agosto 2006:

«OGGI ALLE 13,00 - Ehud Banai al rifugio di Sasa, birra libera». Da 22 giorni non vado a casa, penso al basilico che avevo piantato con tanto amore, ai miei amici del kibbutz di cui sento una grande nostalgia. Per cui salgo in macchina e parto. Arrivo a Sasa passando dal Monte Meron, dove appaiono enormi chiazze di bosco incendiato. Mentre parcheggio un altoparlante minaccioso inizia a fischiare e riconosco la voce di Uri, il responsabile della sicurezza, che con voce ferma annuncia: «Tutti gli abitanti sono pregati di entrare immediatamente nei rifugi». Panico. Volevo passare prima da casa per vedere. Decido di passare lo stesso: il basilico è completamente secco... Non faccio in tempo a varcare la soglia di casa che un boato inimmaginabile mi riduce il cuore come uno di quei palloncini che si sgonfiano e restano senza aria.
Il rifugio centrale è gremito di gente, ragazzi in divisa, vecchi che hanno deciso di non abbandonare la loro casa. Ehud Banai, insieme a George Saman, il primo ebreo l´altro arabo, iniziano il loro concerto. Ehud è uno degli artisti più amati d´Israele, canta di amore, di pace, canta per chi non c´è piu´; da un po´ di tempo ha scoperto George, hanno tradotto l´uno le canzoni dell´altro e insieme cantano in ebraico e in arabo. In questi giorni fanno 7-8 concerti al giorno nei rifugi della Galilea. Mentre cantano, i muri del rifugio tremano per i bombardamenti. Guardo i volti intorno a me, c´è una gratitudine che trasfigura tutti...
Sabato sera, a Maagan, avevano suonato i «Gaya», trascinando tutti i mille sfollati in un coro di «Od yavò shalom aleinu», la pace arriverà su di noi e sul mondo intero. Sono momenti come questi che ci danno la forza di andare avanti.
Romana, vive in israele dal 1975. Fondatrice del Rainbow Theatre e della Fondazione Bereshit la Shalom

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