Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
La maggioranza degli italiani capisce le ragioni di Israele il bilancio di Ehud Gol, ambasciatore d'Israele in Italia
Testata: Corriere della Sera Data: 08 agosto 2006 Pagina: 33 Autore: Ehud Gol Titolo: «L'Italia ha capito Israele»
Dal CORRIERE della SERA dell'8 agosto 2006:
O ggi concludo il mio incarico di ambasciatore d'Israele in Italia e ritorno a Gerusalemme dopo quasi cinque anni di servizio a Roma. Ero giunto qui solo un mese dopo gli attentati alle Torri gemelle, in un momento estremamente difficile per la comunità internazionale democratica, in guerra contro il terrorismo globale, e adesso termino il mio mandato mentre il mio Paese è impegnato in una dura lotta contro una delle più pericolose succursali di questo terrorismo internazionale, Hezbollah. Attualmente Israele sta combattendo contro un'organizzazione terroristica spietata, mossa dall'asse del male di Iran e Siria, il cui scopo è quello di destabilizzare il Medio Oriente e di ostacolare qualsiasi possibilità di progresso verso un accordo di pace. Hezbollah, nella sua guerra, ha preso in ostaggio anche il Libano, facendo pagare a questo Paese il prezzo dell'indifferenza per un'organizzazione che si è impadronita del sud del Libano negli ultimi anni. Ma la nostra lotta non si esaurisce qui. Siamo stati trascinati al centro di un'«orgia» di odio e ipocrisia da parte di alcuni settori dei mass media e, purtroppo, anche di alcuni leader europei. All'inizio della guerra siamo stati accusati di uso sproporzionato della forza, e il senso dell'accusa era, in pratica, che non vi fossero abbastanza morti israeliani, mentre in questi giorni i mass media e questi politici versano lacrime di coccodrillo per le vittime civili in Libano. Non abbiamo mai sentito costoro levare la propria voce per la morte, quotidianamente, di centinaia di iracheni, in un massacro reciproco in cui arabi uccidono altri arabi. La loro voce ha taciuto anche quando si è trattato di civili morti in Darfour o in altre parti dell'ecumene. A proposito, dov'era la loro voce quando un milione di civili moriva in Ruanda? Questi ipocriti ignorano volutamente e del tutto il fatto che l'attuale guerra è scoppiata in seguito alle provocazioni degli Hezbollah che hanno rapito due nostri militari e ne hanno ucciso altri otto, e fanno finta di non vedere affatto il lancio indiscriminato di razzi e missili contro civili nel nord di Israele, al solo e unico scopo di uccidere civili in quanto tali, donne, anziani, uomini e bambini. In questo momento difficilissimo per il mio Paese, è per me una grande soddisfazione l'ondata di solidarietà e di amicizia che ho incontrato qui in Italia. Non che manchino anche qui molti elementi che si uniscano, anch'essi, al coro di condanne e di odio contro Israele; costoro ci sono e continueranno a perseverare nel loro atteggiamento d'ostilità senza proporzioni nei confronti d'Israele. Di contro, però, la maggior parte dell'opinione pubblica in Italia, sia di destra sia di sinistra, è riuscita a comprendere, negli ultimi anni, le difficoltà d'Israele e le sue esigenze di sicurezza, che scaturiscono dall' odio abissale da parte di alcuni dei nostri vicini, che ancora desiderano distruggerci. Queste persone comprendono che le dichiarazioni del presidente iraniano Ahmadinejad sulla distruzione d'Israele non sono soltanto retorica, ma un profondo e intimo desiderio di Iran, Siria, Hamas, Hezbollah e di altri, che sarà messo in atto senza alcuna esitazione o scrupolo di coscienza se solo essi entreranno in possesso degli strumenti per farlo. Fortunatamente, in ogni mia visita nelle diverse parti della bellissima Italia mi sono imbattuto in gente meravigliosa che ha espresso a ogni occasione solidarietà e amicizia per Israele, paese che condivide con il loro i valori fondamentali della democrazia, dell'uguaglianza e dell'etica. In questi miei anni di servizio ho avuto modo di intessere relazioni con la maggioranza e con l'opposizione in egual misura, con le varie regioni, con i mezzi di comunicazione, con esponenti economici, con la prestigiosa comunità ebraica e, soprattutto, con decine di migliaia di italiani che mi hanno dimostrato la grandezza dell'Italia. Tornando a casa a Gerusalemme, pertanto, non mi rimane da dire che «arrivederci Roma».
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