Il Terzo Reich di Adolf Hitler, che doveva durare un millennio, ha resistito dodici anni, lasciandosi alle spalle milioni di morti e un paese distrutto. Il regime comunista è durato di più, ci sono voluti più di settant’anni prima che crollasse, dopo aver ridotto in schiavitù mezza Europa. Alcuni dittatori sopravvivono, Fidel Castro è ancora lì a imprigionare dissidenti, ma è malato e stanco, come Gheddafi, anche lui con una fedina penale da fare invidia a bin Laden, sembra aver tirato i remi in barca. Ma i sogni di gloria, trasformati in incubi per il mondo intero,e pagati con il sangue dei loro popoli, non hanno insegnato nulla a quelli che oggi li imitano. Il caso di Ahmadinejad è il più vistoso. Novello Fuerher, ne ripercorre la strada convinto anche lui che il “ Got mit uns “ gli porterà fortuna. In nome di Allah ha promesso di distruggere Israele, il vero ostacolo alla dominazione mondiale dell’Islam. C’è anche l’America, certo, ma lo Stato ebraico è lì a due passi e l’impresa gli sembra più facile. Non si rende conto lo sciagurato che i tipi come lui cominciano sempre col prendersela con gli ebrei, non importa se hanno uno Stato oppure no. Ad Hitler andavano bene anche sparsi un po’ dovunque in Europa, l’importante era sterminarli. Non che non ci sia quasi riuscito, ma c’è quel “ quasi “ la cui importanza sfugge a Ahmadinejad, non lo fa riflettere che alla fine sarà lui a rimetterci, anche se – tocchiamo ferro – riuscirà in qualche modo a colpire Israele. Idem con Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah. Si è montato la testa, anche a lui la lezione dei predecessori non è servita. Dalla sua TV Al Manar, istruisce sulle “ vittorie “, che ogni giorno segna contro Israele. Toglie la vita a diversi israeliani, è vero, e per riuscirci sacrifica innocenti libanesi, sprattutto donne e bambini (è fuor di dubbio che conosce molto bene come funziona la stampa internazionale) che usa trasformando le loro case in basi di lancio dei missili. Ogni giorno dice ai suoi, vedete, sono io che sto fermando il “potente esercito d’Israele”. Non sa che le sue bugie alla fine non pagheranno. Anche Nasser, mentre Israele nel 1967 gli distruggeva l’intera flotta aerea prima ancora che potesse alzarsi in volo, dichiarava che gli eserciti arabi avevano vinto la guerra. Nel 1991, dopo aver invaso il Kuweit ed esserne stato cacciato nel modo più umiliante, Saddam Hussein dichiarava anche lui che le sue armate stavano vincendo la guerra, e per dimostrarlo lanciò su Tel Aviv alcuni razzi che, opportunamente presentati dalle ubbidienti televisioni arabe, gli permisero di presentarsi ai suoi come colui che bombardava il piccolo satana causandogli pesanti perdite. Lo stesso fa oggi Nasrallah, come dimostrano i cori delle masse musulmane che lo invocano al grido “ Oh amato Nasrallah, bombarda,bombarda Tel Aviv”, lo stesso slogan con il quale accoglievano i proclami di vittoria di Saddam. Che oggi l’ex padrone dell’Iraq sia in prigione in attesa della più alta delle condanne, non induce ad alcuna riflessione i nuovi ducetti che si sentono investiti del compito di ripulire la terra di coloro che ritengono infedeli, ebrei o crociati. E’la riflessione che fa Khaled Abu Toameh, esperto di affari palestinesi sul Jerusalem Post, che analizza come stampa e governi arabi abbiano la maledetta abitudine di mentire ai loro lettori concittadini. Fino ad arrivare a convincere i libanesi che la causa delle loro disgrazie non è avere al governo Hezbollah, che è arrivato addirittura a sostituire (di fatto) l’esercito regolare, ma a rovesciarne le responsabilità su Israele. Che pur bombardando un solo quartiere di Beirut, dove ci sono le basi di Hezbollah, viene presentando sugli schermi di tutte le Tv come se avesse distrutto l’intera capitale ! Così funziona la disinformazione e i risultati sono sotto gli occhi di chi non ha rinunciato a vedere.
da LIBERO del 5 agosto 2006 |