Israele piange tutte le vittime innocenti un articolo di Edna Calò Livne
Testata: La Repubblica Data: 04 agosto 2006 Pagina: 6 Autore: Edna Calò Livne Titolo: «LE NOSTRE LACRIME PER LE VITTIME INNOCENTI»
Da La REPUBBLICA del 4 agosto 2006:
In questi giorni ho ricevuto delle lettere che sono state un vero «balsamo per tutte le ferite», come avrebbe scritto Etty Hillesum e che mi hanno aiutato a riempirmi di energia nei momenti più difficili. Purtroppo frasi come «i vostri figli uccidono bambini innocenti» oppure «basta con le vostre vendette, basta con la vostra sete di sangue, che vi ostinate a chiamare giustizia» o ancora: «pensi davvero al dolore che le vostre armi provocano in un´area del mondo dove siete stati imposti?», mi infondono una sensazione di tristezza e di frustrazione pensando agli innumerevoli sforzi che Israele compie da anni per evitare non solo le sue guerre ma il dilagare di una guerra che potrebbe distruggere il mondo intero. Chi scrive queste cose non si è mai chiesto come ha fatto Israele a sopravvivere per 4 mila anni. Non sa che il 9 del mese di Av, che cade proprio oggi, nel 70 d. C. l´imperatore romano Tito distrusse Gerusalemme e portò in esilio gli ebrei che l´avevano costruita, creando un popolo nomade che ha dato il meglio di se stesso in ogni luogo nel quale ha abitato nonostante sia stato braccato, perseguitato e massacrato senza nessun´altra ragione se non il razzismo cieco ed intollerante. I figli d´Israele piangono, piangono lacrime amare, quando sanno che è stato colpito un solo bambino innocente. Si disperano quando vengono messi in condizione di non potersi più confrontare con la loro coscienza perché sono stati cresciuti per educare, per costruire, per sconfiggere la siccità e le malattie, perché difendersi è un diritto. Nessun figlio di Israele si è mai vendicato contro i nazisti, contro i pogrom degli Zar. I figli d´Israele, anche se colpiti vanno avanti, continuano a costruire la loro piccola terra, le proprie case e le proprie famiglie e la loro forza consiste nella buona fede, nella positività e nell´impegno del Tikkun Olam, che è l´unica cosa che manterrà sano il mondo. Romana, abita in Israele dal 1975. Fondatrice del Rainbow Theatre e della Fondazione Bereshit la Shalom