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Il Foglio Rassegna Stampa
02.08.2006 Hezbollah continua l'aggressione contro Israele
la strategia del terrore

Testata: Il Foglio
Data: 02 agosto 2006
Pagina: 1
Autore: Hassan Nasrallah - Claudio Maldifassi, Giuliano Cazzola
Titolo: «La fase oltre Haifa - Mao Tse-Tung spiega Hezbollah»
Il FOGLIO del 2 agosto 2006 pubblica una citazione di Hassan Nasrallah.
Utile per comprendere che il gruppo terroristico non ha nessuna intenzione di desistere dalla sua aggressione contro Israele.
E per cogliere l'assoluta indifferenza del fronte jihadista alle considerazioni umanitarie che preoccupano l'occidente .
Mentre Israele si scusa quando per errore colpisce i civili e il mondo si preoccupa dei rifugiati libanesi, Nasrallah apertamente si vanta di costringere i civili israeliani nei rifugi.
Ecco il testo:


Quando mai in passato avete visto due milioni di israeliani costretti a lasciare le loro case e vivere in rifugi sotterranei per 18 giorni? Posso assicurarvi che questo numero crescerà ancora, quando avanzeremo lentamente verso la prossima fase, ‘la fase oltre Haifa’. Il bombardamento di Afula è soltanto l’inizio. Ci sono numerose città situate nel mezzo di Israele che saranno prese di mira”. Hassan Nasrallah al Alam tv, 28 luglio 2006

Nella rubrica delle lettere due interventi sulla strategia di Hezbollah e sulla drammatica sfida che Israele deve affrontare.

 Al direttore - “Il nemico ci attacca, noi ci ritiriamo; il nemico si arresta, noi lo molestiamo; il nemico è esaurito, noi lo attacchiamo; il nemico si ritira, noi lo inseguiamo” (Mao Tse-Tung 1930). La strategia Hezbollah in Libano e in medio oriente è chiara, è bene non dimenticare. Claudio Maldifassi, via Internet

Al direttore - Gli eventi del Libano ci sconvolgono e ci commuovono. Ma ancor più ci indignano le persistenti incomprensioni (basta leggere i giornali e guardare i tg) del dramma che sta vivendo lo stato d’Israele. Il suo esercito – tra i migliori del mondo e certamente il più motivato – ha sempre avuto ragione, in pochi giorni di combattimento, delle armate delle coalizioni degli stati arabi. Ora, dopo settimane di combattimenti, non riesce a piegare la resistenza degli Hezbollah. Per la prima volta, Israele non è in grado di risolvere da sé un conflitto. Ciò dimostra non solo che le milizie nemiche sono ben armate e preparate da tempo a sostenere un confronto con Israele, ma che usano anche la tattica di farsi scudo della popolazione civile. Con un cinismo che non dovrebbe essere dimenticato da quanti, da noi e in Europa, versano lacrime da coccodrillo sulle povere vittime innocenti, attribuendone la responsabilità agli israeliani. Giuliano Cazzola

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