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Ho seguito ieri sera lo Speciale su Cana; orribile e deprimente vedere la morte e le conseguenze della guerra. Ma non sarebbe bastata una carrellata, invece che indulgere sulle immagini dei cadaveri straziati? Data quell'informazione, a che scopo violare il valore della vita con l'esibizione dei corpi di quei poveri bimbi, mostrati come un trofeo; non mi è parsa partecipazione al lutto, quanto sfruttamento dello scoop. Non vorrei sembrare insolente, ma mi è sembrato che i vostri inviati in Libano si siano adeguati allo stile di Al Manar, ne abbiano mutuato i linguaggi. La Terzigni dal canto suo ricorda, giustamente, che i bambini feriti porteranno sul corpo per sempre quelle ferite. Ma dove sta l'equivicinanza del servizio pubblico, riguardo ai civili israeliani? Non si ricorda mai che ne sono sfollati duecentocinquantamila, che anche lì i bimbi sono sotto tiro, che anche lì ne sono morti. La differenza nei numeri, non lo scordiamo, è dovuta al fatto che Israele ha costruito rifugi per proteggere i civili, mentre Hezbollah e il governo libanese hanno costruito rifugi per i militari e si proteggono dietro i civili (come ha dichiarato l'inviato ONU per i Diritti Umani prima della strage di Cana). La RAI è un servizio pubblico e non deve essere uno spazio dove trova libero sfogo l'odio di parte di alcuni giornalisti in cerca di popolarità ed evidente dalle loro espressioni. Noi cittadini abbiamo diritto ai fatti, sappiamo giudicare da soli. Alberto Corcos Milano |
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