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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.07.2006 Salvare il "Manifesto" ? Forse non è il caso, è un giornale che semina odio
i dubbi del direttore di Europa Stefano Menichini

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 luglio 2006
Pagina: 10
Autore: Giovanna Cavalli
Titolo: ««Il manifesto» va proprio salvato? L'ex compagno attacca su «Europa»»
Dal CORRIERE della SERA del 30 luglio 2006:

ROMA - Undici righine velenose scritte in corsivo. Come soltanto un ex può fare. Prima pagina di Europa, ieri. E il buongiorno si vede già dal titolo: «Distanti». Le firma Robin, dietro c'è (quasi sempre, stavolta sicuro) il direttore responsabile del quotidiano della Margherita, Stefano Menichini. Che se la prende con il manifesto e le sue posizioni rigidamente filopalestinesi.
Dettaglio fondamentale: l'autore ha lavorato per 19 anni nella redazione con falce e martello.
Eppure scrive: «Quando leggiamo che "in Israele giocano il lacrimoso ruolo delle vittime aggredite dal terrorismo" sappiamo benissimo da che cosa ci sentiamo distanti». Si riferisce all'editoriale del giornale comunista sulla guerra in Libano. Poi chiude così: «Non siamo più così sicuri di quel luogo comune per cui tutti i giornali liberi sono indispensabili e vanno aiutati». In crisi finanziaria, al manifesto hanno lanciato una sottoscrizione per raccogliere fondi, altrimenti potrebbero chiudere. Per Europa evidentemente questo potrebbe non essere un male. Da compagno ad ex compagno, il direttore del manifesto,
Gabriele Polo, dice: «Che ne penso? Niente. Sì, probabilmente lo ha scritto lui, ma non credo sia un traditore, è la sua opinione, punto. Per fortuna ci sono tanti altri che non ragionano come lui». Intende quelle oltre 7.000 persone che con feste, tavolate e happening vari autogestiti hanno già raccolto 1.250.000 euro degli 1,5 milioni che servono entro settembre. Per arrivare a 4 milioni entro fine anno, obbiettivo che sembra raggiungibile. «Infastidito perché un ex collega quasi si augura di vederci morire? No, Stefano vuole soltanto provocare, va bene il confronto, è democrazia».
Spiega «Robin» Menichini: «Non sono un traditore, ai tempi ho girato l'Italia raccogliendo fondi. Sulla questione mediorientale, pur allineato alla causa palestinese, il
manifesto esprimeva posizioni dialettiche. Ora il livello di crudeltà della loro analisi è inaccettabile. Sono in difficoltà? Vero, però non significa che bisogna per forza lodarli. E forse in gran parte è proprio colpa loro».

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lettere@corriere.it

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