martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.07.2006 La verità sui rapporti tra il governo Craxi e Israele
una lettera risponde a Bobo e Stefania Craxi

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 luglio 2006
Pagina: 37
Autore: Guido Guastalla
Titolo: «I rapporti con Israele ai tempi di Craxi»

Una lettera inviata al CORRIERE della SERA del 12 luglio 2006:

 Sul Corriere del 4 luglio è riportato, oltre ad alcune frasi assai disinvolte di Ugo Intini e Bobo Craxi, un intervento più ampio di Stefania Craxi sul rapporto fra il Psi di Craxi e lo Stato d'Israele e il socialismo israeliano. Nel rimandare per un approfondimento al saggio di Antonio Landolfi «Il sogno di Rabin non sarà infranto», in «Perché Israele. Appuntamento a Gerusalemme» (S.Belforte & C., Livorno, www.libreriabelforte.com) vorrei fare alcune precisazioni.
Non desta meraviglia che le posizioni dei fratelli Craxi, divergenti su tutto, concordino quando si parla di Medio Oriente e Israele: basta leggere i loro interventi sull'argomento per rendersene conto. L'unilateralità delle ricostruzioni non aiuta né la storia né la politica. Nello stesso libro Peppino Caldarola, con la consueta onestà ricostruisce con ben altro approccio critico la posizione del Pci, consentendo agli attuali dirigenti, in primis Piero Fassino di procedere a superare gli errori del passato e ad impostare una politica più accettabile e condivisibile.
Non ha molto senso richiamare un discorso di Craxi del 1973, quando, come delfino di Nenni, uno dei più strenui amici di Israele, le sue posizioni erano evidentemente allineate a quelle del leader storico del socialismo italiano.
La mutazione nei rapporti fra Psi e Israele, iniziata nel 1972 con la segreteria De Martino, continuata con Craxi nel 1976, proseguita con la morte di Nenni nel 1980, si conclude nel 1985. Epurata l'ala filoisraeliana di Giorgio Gangi, Federico Coen, Paolo Vittorelli, Antonio Landolfi, i rapporti si guastarono rapidamente. Il 25 dicembre 1985 sull'Avanti! appare un articolo «Cresce il disagio dell'ala anti-Olp del Psi. Stasera al circolo Pitigliani un convegno su Nenni e Israele». La Voce Repubblicana definisce l'emarginazione dei socialisti filoisraeliani un vero «pogrom bianco».
Il 17 novembre era già apparsa sull'Avanti! una lettera di ebrei italiani socialisti intitolata «Perché sull'Olp e su Israele dissentiamo da Craxi»; in calce riportava le firme di Giorgio Sacerdoti e Roberto Bassi, rispettivamente presidenti delle Comunità ebraiche di Milano e Venezia, e del sottoscritto vicepresidente della Comunità di Livorno.
L'affaire dell'Achille Lauro con l'assassinio di Leon Klinghoffer, ebreo americano paralitico fu per gli ebrei italiani l'ultimo episodio traumatico che segnalò il definitivo distacco del socialismo italiano dalle ragioni di Israele. Concludo con le parole di grande onestà di Ottaviano Del Turco, pubblicate nel libro di cui sopra: «Bettino Craxi, al contrario, manifesta su questo terreno, la distanza più grande rispetto alla tradizione del suo leader (Nenni, ndr). Il Psi non rinnegò mai la linea rigorosa di difesa del diritto all'esistenza dello Stato di Israele. Ma tutto annegava in un sostanziale, e spesso unilaterale, sostegno alle ragioni dell'Olp».
Tutte le posizioni, oggi, sono naturalmente legittime, sul piano della politica estera. È importante però ricostruire il passato con onestà e senza mistificazioni.
Guido Guastalla
Assessore alla cultura Comunità ebraica di Livorno

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT