Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Niente tregua ad Hamas finché Ghilad Shalit non sarà liberato proseguono le operazioni militari israeliane a Gaza
Testata: Corriere della Sera Data: 10 luglio 2006 Pagina: 27 Autore: Davide Frattini Titolo: «Olmert: «L'offensiva di Gaza è una guerra senza scadenze»»
Dal CORRIERE della SERA del 10 luglio 2006, la cronaca di Davide Frattini:
GERUSALEMME — «E' una guerra complicata, continuerà a lungo e non possiamo sapere quando finirà». Ehud Olmert ha confermato al consiglio dei ministri che il governo non intende accettare la proposta di tregua offerta dai palestinesi. «L'offensiva andrà avanti fino a quando il caporale Gilad Shalit non verrà rilasciato e i lanci di Qassam non verranno fermati». Il premier israeliano ha anche respinto le accuse della comunità internazionale che ha denunciato un uso sproporzionato della forza da parte dell'esercito israeliano, durante le incursioni a Gaza. Ieri un raid aereo nel sud della Striscia, per colpire un gruppo di militanti che trasportava un razzo, ha ucciso un passante e negli ultimi quattro giorni sono morti 40 palestinesi, quasi tutti miliziani. Kofi Annan, segretario generale dell'Onu, ha chiesto l'accesso immediato per il personale e per gli aiuti delle Nazioni Unite. «Occorre garantire il passaggio di viveri e rifornimenti essenziali e togliere immediatamente le restrizioni al movimento delle nostre agenzie». Tornato a Ramallah, il presidente palestinese Abu Mazen ha inviato due emissari in Siria perché provino a convincere Khaled Meshal, leader di Hamas all'estero, a intervenire per far rilasciare il soldato rapito domenica 25 giugno. Secondo i mediatori egiziani e l'intelligence israeliana, la soluzione della crisi sta a Damasco: sarebbe Meshal a dare ordini ai sequestratori e a imporre la linea dura, mentre il premier Ismail Hanyeh cercherebbe il negoziato. L'ala militare del movimento fondamentalista ha minacciato gli israeliani di nuovi attacchi e rapimenti per aver respinto l'offerta di cessate il fuoco.
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