In Italia la lotta al terrorismo é reato ? induce a crederlo la sconcertante vicenda dell'arresto del numero due del Sismi e del suo ex superiore
Testata: Informazione Corretta Data: 06 luglio 2006 Pagina: 0 Autore: la redazione Titolo: «»
Dalla prima pagina del CORRIERE della SERA del 6 luglio 2006 riportiamo
La magistratura di Milano ha ordinato l'arresto di Marco Mancini, capo dell'antiterrorismo e numero due del Sismi, e del suo ex superiore, il generale Gustavo Pignero (ai domiciliari per ragioni di salute). Secondo l'accusa, il Sismi ha aiutato la Cia nel sequestro dell'imam Abu Omar, rapito a Milano nel 2003. Le nuove indagini dei pm Spataro e Pomarici hanno convinto il giudice Enrico Manzi a disporre altri quattro mandati di cattura. I ricercati: Jeffrey Castelli, all'epoca capo della Cia in Italia; il colonnello Joseph Romano, già comandante della base di Aviano; l'agente Ralph Henry Russomando e la diplomatica Sabrina De Souza. Per l'accusa, il Sismi avrebbe anche utilizzato l'aiuto di due giornalisti di «Libero» ora indagati e spiato Giuseppe D'Avanzo di «la Repubblica». Palazzo Chigi conferma la fiducia nei Servizi.
A noi sembra che gli organi di sicurezza e le magistrature debbano avere tra i loro compiti principali la lotta al terrorismo. Che allontanare espellere dal territorio nazionale un personaggio che, comprovatamente, reclutava terroristi da inviare in Iraq e in Afghanistan, sia un atto non solo non censurabile, ma doveroso. Che la collaborazionetra servizi segreti di paesi alleati, e democratici, come l'Italia e gli Stati Uniti non abbia nulla di scandaloso, a meno di non cedere a un clima di montante antiamericanismo che, forse anche incoraggiato da un governo "equivicino" ai terroristi islamisti di Hamas e agli ayatollah di Teheran, sembra stia prendendo piede nel nostro paese. Che il diritto alla libertà di stampa sia un bene da tutelare sia quando ad esercitarlo sono Bonini e D'Avanzo di Repubblica sia quando è Renato Farina di Libero.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad scrivere ai quotidiani di riferimento esprimendo la propria opinione sulla vicenda