Lunedì 3 luglio 2006, inizia a Roma il congresso dell'UCEI ( Unione delle Comunità ebraiche italiane). Riportiamo dal CORRIERE della SERA la cronaca di Maria Teresa Meli, interessante perchè racconta i rapporti fra UCEI e Rifondazione comunista, il cui giornale non lascia passare giorno senza pubblicare vignette antisemite/antisraeliane di Apicella, per non parlare degli articoli improntati al più scatenato antisionismo. Ci sarà un " contrordine compagni " ? Ecco l'articolo:
ROMA — Lunedì sarà la prima volta di Franco Giordano. La prima volta di un segretario di Rifondazione comunista al congresso dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane. Il leader del Prc ha deciso ieri di partecipare alla sessione pubblica di quelle assise. Un inedito assoluto per un segretario di Rifondazione: Fausto Bertinotti non ha mai preso parte a un congresso dell'Ucei. Un segnale di novità, viste le tensioni che contraddistinguono i rapporti tra le comunità ebraiche e la sinistra radicale, dopo le bandiere d'Israele bruciate più volte nelle piazze. E dopo la vignetta antisemita di Liberazione
in cui la barriera che divide Israele dai territori palestinesi per difendere il Paese dagli attacchi dei kamikaze veniva raffigurata con un cancello identico a quello del campi di sterminio di Auschwitz.
Giordano spiega così la sua scelta: «Per noi è importante costruire un canale di comunicazione con le comunità. Ed è particolarmente significativo nel momento in cui vi sono nuovamente in Italia e in Europa rigurgiti antisionisti». Proprio così: «antisionisti». E sentire questa definizione da parte del leader del Prc desta una qualche sorpresa, perché spesso e volentieri il termine sionista per la sinistra radicale equivale a un insulto. Certo, questo è solo l'inizio di una svolta. Un piccolo passo, perché poi verso lo Stato d'Israele permane la critica: «Verso la politica che stanno attuando in questi giorni», precisa Giordano.
Ma qualcosa sta veramente cambiando nella politica estera del Prc. L'altro ieri era stata la volta di Bertinotti. Anche il presidente della Camera era stato invitato al Congresso. Ma siccome non riuscirà ad andarci, ha deciso di incontrare prima il presidente dell'Ucei, Claudio Morpurgo, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Leone Paserman, presidente della comunità romana ed Emanuele Fiano, esponente della comunità milanese, nonché neo deputato dell'Ulivo. Non è stato un incontro facile. Morpurgo e gli altri non avevano rimosso il ricordo della vignetta di Liberazione: «Ci ha fatto male», hanno spiegato a Bertinotti che, comunque, a suo tempo aveva preso le distanze dalla satira del quotidiano. Gli interlocutori del presidente della Camera hanno spiegato quanto sia importante che tutto il Prc prenda una posizione chiara. Morpurgo ha sottolineato come per gli ebrei «il rapporto con Israele sia identitario e fondamentale». E Bertinotti ha ammesso: «All'inizio non riuscivo a comprenderlo, poi con il tempo ho capito questa visione identitaria».
Com'era inevitabile, a quel punto, la conversazione è scivolata sul Medio Oriente, con Bertinotti che insisteva sulla necessità di intavolare un negoziato: «Il ritiro dei coloni è stato un fatto positivo — ha sottolineato — ma è stato pur sempre un atto unilaterale». Le distanze sono rimaste, le differenze anche, ma dopo quell'incontro Bertinotti non ha potuto negare di essere rimasto impressionato dai racconti che gli sono stati fatti dai suoi interlocutori, racconti di discriminazioni e diffidenze subìte. I problemi, ovviamente, sono tutt'altro che risolti, ma la nuova dirigenza di Rifondazione ha in programma di svolgere un' «iniziativa forte» con le comunità ebraiche italiane per dimostrare loro solidarietà. Sarebbe un grave segnale — ritengono i dirigenti del Prc — se anche su questo fronte si aprissero delle polemiche in seno al partito.
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