Una lettera a Giorgio Israel (e la sua risposta) 14 /06/2006
Gentile Prof. Israel,
sono un'insegnante non ebrea,ma che ama Israele e l'ebraismo che sento come maestro di vita,della mia vita.Ho letto con interesse il suo articolo di oggi 12/06/06,che condivido nelle linee generali,ma non comprendo in un punto,ossia quando parla di un certo masochismo o autolesionismo di taluni ebrei.Sicuramente,essendo io di sinistra,non comprendo come un ebreo per motivi storici ovvi possa essere di destra (pur consapevole dei mali che il regime sovietico ha causato al popolo ebraico),ma mi sembra eccessivo una tale espressione.Può spiegarmi meglio cosa vuol dire?Le sarei veramente grata,se volesse darmi una risposta:in realtà già da alcuni mesi sto approfondendo alcuni temi culturali e religiosi che avevo iniziato a studiare anni fa quando mi sono laureata in lettere classiche,ma poi ho trascurato per vari motivi.Ora il desiderio di riprendere questi studi è divenuto sempre più pressante,perchè mi spinge un desiderio interiore che non spiegare razionalmente,ma emerge prepotente.
Grazie per la sua attenzione.
Un cordiale Shalom
Albertina della Croce
Gentile Signora, la ringrazio per il suo cortese messaggio. A dire la verità non comprendo bene la connessione tra la questione della sinistra e l'autolesionismo. A meno che lei non voglia alludere al fatto che una certa identificazione degli ebrei con la sinistra conduca a forme di autolesionismo, nel senso di accettare supinamente qualsiasi cosa venga da sinistra, fino all'autolesionismo. In parte questo è vero, per certi ebrei che ritengono che essere di sinistra sia per loro obbligatorio. Capisco bene come si possa considerare "innaturale" che un ebreo non sia di sinistra, dopo quello che abbiamo subito col nazismo. Ma la destra non si identifica col nazismo e non vedo perché non si possa appartenere a una destra democratica senza che ciò implichi la minima commistione con ideologie nazifasciste. (Non pensa che per un ebreo era più naturale stare con Churchill che non con Stalin?). Pensi al fatto che oggi per moltissimi ebrei è diventato un serio problema stare assieme a persone di sinistra che vanno a braccetto (talora letteralmente come il sig. Diliberto con il capo di Hezbollah) con i loro attuali massacratori. Comunque, i due temi (ebrei-sinistra, autolesionismo e odio di sé) sono molto complessi e superano la possibilità di una risposta per lettera. Sperando che lei non prenda questo come supponenza mi permetto di rinviarla, per il primo tema, a un mio libro ("La questione ebraica oggi", Bologna, Il Mulino), e, per il secondo, ad un altro di prossima uscita ("Liberarsi dei demoni", Milano, Marietti). Molti cordiali saluti, Giorgio Israel