Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Begin coinvolto in un complotto per uccidere Adenauer ? lo scopo sarebbe stato fermare l'accordo tra Israele e la Germania
Testata: Corriere della Sera Data: 14 giugno 2006 Pagina: 15 Autore: Davide Frattini Titolo: ««Uccidete Adenauer». Quel complotto firmato Begin»
Dal CORRIERE della SERA del 14 giugno 2006:
GERUSALEMME — «Circondate la Knesset. Come quando i romani volevano installare un idolo nel tempio e gli ebrei arrivarono da tutti gli angoli del Paese, assediarono il palazzo del governatore urlando "dovrete passare sui nostri cadaveri"». Menachem Begin voleva fermare l'accordo sui risarcimenti per l'Olocausto che il primo ministro Ben Gurion stava negoziando con la Germania. Per questo obiettivo era pronto a farsi arrestare, a radunare migliaia di persone davanti al Parlamento: «Ci sono cose nella vita peggiori della morte, diremo addio ai nostri bambini ma non ci saranno accordi con Berlino». E a passare anche sul cadavere di Konrad Adenauer, almeno secondo le memorie di uno degli israeliani che parteciparono all'operazione per tentare di assassinare il cancelliere tedesco. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha recuperato i diari di Eliezer Sudit, uno degli uomini della squadra messa in piedi per pianificare l'omicidio. Il leader della destra considera i negoziati come «una svendita». Davanti alla Knesset, infiamma la folla con la sua retorica, attacca il premier laburista Ben Gurion. È una di quelle apparizioni che faranno dire a Golda Meir «avrebbe meritato di più l'Oscar», quando ventisei anni dopo riceve il Nobel per la pace assieme al presidente egiziano Anwar Sadat. Il 27 marzo 1952 un artificiere viene ucciso da una bomba nascosta in un pacco inviato ad Adenauer. Nello stesso momento, due lettere esplosive vengono spedite nel palazzo dove le delegazioni israeliana e tedesca stanno negoziando. Cinque settimane dopo, cinque israeliani vengono arrestati in Francia perché sospettati di essere coinvolti negli attentati. Uno dei fermati è Sudit, che era stato addestrato come artificiere nell'Irgun, il movimento clandestino guidato da Begin durante il periodo della rivolta contro i britannici. Nei diari, Sudit racconta di un incontro segreto con il futuro premier per suggerirgli «un'operazione che scuota il mondo e dimostri che non tutti gli israeliani sono pronti ad accettare soldi come risarcimento per il sangue». Begin decide di farlo parlare con Abba Shertzer, che aveva guidato il servizio segreto dell'Irgun. E quando l'operazione per uccidere Adenauer rischia di saltare per mancanza di fondi, offre a Sudit di vendere il suo orologio d'oro per raccogliere il denaro che paghi il viaggio del commando. Yehiel Kadishai, segretario personale di Begin, ha detto al quotidiano israeliano Haaretz — che ha potuto leggere i diari raccolti dalla Frankfurter — di non aver mai saputo nulla del suo coinvolgimento. «Begin è diventato un leader accettato da tutti gli israeliani solo dopo la sua morte nel 1992 — ha scritto Anita Shapira su Haaretz —. Quando i suoi discorsi provocatori e i convogli di moto che accompagnavano i suoi comizi sono stati dimenticati. Uno degli aspetti più interessanti era la sua doppia personalità: Begin agitatore clandestino e Begin rispettoso della legge». I britannici hanno conosciuto solo il primo. «Il ricercato ha i denti rovinati e i piedi piatti», indicava un manifesto affisso per le strade di Gerusalemme nel 1946, quando gli davano la caccia per gli attacchi organizzati dall'Irgun.
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