Gli sviluppi dell’inchiesta sulla “strage della spiaggia”, la pioggia di Qassam contro Israele, i violenti scontri e le uccisioni dell’Intrafada palestinese. Niente di tutto ciò per il titolo di oggi de Il MATTINO! Ancora una volta si preferisce lo “spettacolo” alla cronaca. Ancora si sorvola su fatti, relegati in un’occhiello minuscolo o in frasi estrapolate dall’articolo, per infondere nel lettore l’immagine di un Israele aggressivo oltre ogni limite e ragione. Nell’articolo, poi, si legge dell’inchiesta condotta dal quotidiano Maariv, che riporta tutte le incongruenze (che Il Mattino si guarda bene dal riproporre) di un’eventuale responsabilità nella strage della settimana scorsa, come di un “azzardo”. Su quest’ultimo episodio perché, vista la gravità, perché non informare dettagliatamente il lettore con un articolo dedicato? Il clamore e titoloni sono pronti solo quando c’è da criminalizzare e accusare Israele?
Ecco il testo:
Gerusalemme. Israele potrebbe riprendere gli attacchi contro i capi di Hamas al governo se i miliziani integralisti continueranno a rovesciare una pioggia di razzi Qassam contro il suo territorio o attueranno attentati contro lo Stato ebraico: è il duro monito lanciato da Tzahi Hanegbi, uno dei leader del partito Kadima e presidente della commissione Esteri e Difesa della Knesset. Rivolgendosi direttamente a Ismail Haniyeh, primo ministro di Hamas, Hanegbi ha affermato: «Ahmed Yassin e Abdelaziz Rantisi ti aspettano». L’allusione è stata a due leader di Hamas uccisi in «esecuzioni mirate» israeliane due anni fa. Haniyeh rischia di fare la medesima fine, ha dichiarato Hanegbi, «se adotterà la medesima politica di uccisione di ebrei, di spari senza alcuna limitazione, di attentati terroristici che cerchino di paralizzare di nuovo la società israeliana». L'avvertimento interviene a tre giorni dall'inizio degli attacchi, continuati anche ieri, dei miliziani islamici contro la cittadina di Sderot, a pochi chilometri dal confine con Gaza, già colpita da circa 50 razzi Qassam. Miracolosamente non sono state segnalate per ora vittime, ma la popolazione è ormai esasperata. Le scuole sono chiuse e diversi abitanti hanno iniziato uno sciopero della fame davanti alla casa del ministro della difesa Amir Peretz, ex-sindaco di Sderot. Le milizie di Hamas hanno affermato venerdì di non sentirsi più legate dalla tregua informale in vigore con Israele dall'inizio del 2005, dopo la «strage della spiaggia» attribuita dai palestinesi a un proiettile israeliano, e la morte di otto civili, fra cui gli esponenti di una intera famiglia. Secondo il quotidiano israeliano «Maariv» non è escluso che l'esplosione possa essere stata accidentale e contemporanea ad un cannoneggiamento israeliano verso quell'area. «Maariv» azzarda che la strage potrebbe essere stata causata da una potente mina, deposta da Hamas sulla spiaggia allo scopo di impedire lo sbarco di unità speciali israeliane. Intanto prosegue lo scontro ai vertici della Palestina fra il presidente Abu Mazen e il governo islamico. Hamas, che ne controlla la maggioranza assoluta, ha convocato in «seduta urgente» il parlamento per un dibattito sulla «legalità» del referendum annunciato per il 26 luglio dal rais, cui gli integralisti si oppongono duramente. Il voto di una mozione contro il referendum, presentata da Hamas, è stato rinviato al 20 giugno. Abu Mazen ha deciso di sottoporre all'approvazione del popolo un piano che prevede l'avvio di negoziati per la creazione di uno Stato palestinese nei territori occupati dal 1967, la fine degli attentati nello Stato ebraico e la formazione di un governo di unità nazionale. Il progetto comporta un riconoscimento implicito di Israele, che Hamas rifiuta. Una vittoria del «sì» potrebbe fare cadere il governo di Hamas, nel quale si è già aperta una crepa: in serata si è dimesso Joudeh Mourqos, ministro del Turismo e unico cristiano nel governo. Anche ieri sono state registrate forti tensioni fra i miliziani di Hamas e le forze di sicurezza fedeli al presidente. In serata, a Ramallah, elementi delle «Brigate Al Aqsa» hanno assaltato il parlamento e dato fuoco ad alcune stanze. A Gaza decine di miliziani di Hamas hanno attaccato la sede della sicurezza preventiva a Rafah, anche con razzi anti-carro.
Cliccare sul link sottostante per inviare una e -mail alla redazione del Mattino