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Di chi la responsabilità ? 10/06/2006
carissimi amici di informazionecorretta,
io vi seguo da molto tempo e condivido molto di quello che scrivete. Molti degli articoli che scrivete e commentate io li giro su una specie di blog che aiuta miei amici a dare un giudizio meno ingenuo e floreale sul terrorismo e i palestinesi. Però sulla vicenda di Gaza non vi seguo fino in fondo. Proprio perchè Israele è uno stato di diritto e non un agglomerato tribale deve sentire la responsabilità massima nei confronti degli innocenti e deve fare di tutto perchè queste cose non avvengano, applicando con la massima serietà quel principio romano che diceva "nel dubbio non si agisce ". Dunque non si agisce dal mare il venerdi sapendo che è il giorno in cui le famiglie palestinesi si ritrovano per mangiare in spiaggia. Siccome Israele ha  fondamento in quella zedakà, quella giustizia che è discrimine tra civiltà e barbarie, ha fondamento in  quel detto talmudico che dice che " chi salva una vita salva il mondo intero" ,  a lei si può chiedere di agire così,come del resto ha spessissimo fatto ( ad es. quando ha più volte rinviato l'eliminazione dello sheik Yassin perchè circondato da troppi civili ).
E' segno della  nobiltà dello stato ebraico e non della sua debolezza il rispetto radicale della giustizia anche quando esso non ha reciprocità. E' la barbarie che deve convertirsi in civiltà e non lasciare che essa trasformi la civiltà in barbarie.
Un saluto carissimo ed un ringraziamento vivissimo per il Vs lavoro così importante.
don Stefano Venturini
sacerdote
Gentile don Stefano, la sua lettera contiene molti contenuti condivisibili, ma manca di un elemento. il terrorismo palestinese da sempre usa la popolazione civile per farsene scudo.per una società che esalta il culto della morte e non quello della vita, la perdita di vite umane è nulla. guardi i piccoli shaid (martiri), quando marciano inneggiando al martirio, legga le dichiarazione delle madri orgogliose della morte dei loro figli. la loro vita comincia a diventare sacra quando a togliergliela è l'esercito di difesa israeliano. non confondiamo però i fatti. da un lato ci sono le eliminazioni mirate che Israele ha tutto il diritto di effettuare (il caso al Zarqawi,la cui uccisone è stata salutata dal mondo democratico e anche da una parte rilevante del mondo musulmano come un fatto positivo) insegna. la regola deve valere dunque anche per Israele. dovrei dire dovrebbe, perchè in realtà questo diritto viene riconosciuto raramente. diverso è il caso di civili colpiti durante un attacco contro terroristi. è vero, non dovrebbe accadere, ma Israele invece di fregarsene, apre un'inchiesta, chiede scusa, esprime il suo rammarico. il nostro dovere però è ricordare chi queste uccisioni ha provocato con il proprio comportamento. se da Gaza non partissero quotidianamente missili Kassam contro le città israeliane del sud, quella famiglia palestinese sarebbe ancora viva. se i terroristi palestinesi non si servissero dei civili come paravento, quella famiglia di Gaza sarebbe ancora viva.
Non crede ?
Un cordiale saluto,
IC redazione

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