Una mostra fotografica contribuisce alla disinformazione alla Libreria Feltrinelli di Roma
Testata: Informazione Corretta Data: 10 giugno 2006 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Una mostra fotografica contribuisce alla disinformazione»
Riprendiamo da sito http://esperimento.ilcannocchiale.it la cronaca di una mostra fotografica che si tiene allaLibreriaFeltrinelli di Roma (Galleria Alberto Sordi). Al di là della qualità della immagini,non è nostro compito il lato estetico, è inaccettabile l'equiparazione tra bambini israeliani e bambini palestinesi. Le difficili condizioni di vita dei primi derivano dal terrorismo che i padri dei secondi mettono in atto. Invece di lavorare insieme per la pace, i palestinesi hanno delegato ad Hamas il compito di rappresentarli. Una scelta che dà gli stessi risultati di quando c'era Arafat. on Abu Mazen si era accesa una speranza, spazzata via dalla vittoria di Hamas. Per queso riteniamo immorale mettere sullo stesso piano chi è vittima del terrorismo con chi appartiene al popolo che lo causa. Inoltre la didascalia " L'occupazione di Israele, ecco il terrorismo !" lascia capire il reale scopo della mostra.
A questo proposito invitiamo i lettori romani a recarsi alla libreria Feltrinelli per esprimere a voce e per iscritto la propria opinione.
Ecco la cronaca:
A pag. 42 un foto che ritrae mezzo volto infantile con una scritta sopra: "L'occupation par ISRAEL C'est ça le terrorisme! Swiss women mission" e la didascalia "GRAFFITI E' la scuola di fotogiornalismo che ha realizzato l'esposizione" accompagna un articolo dal titolo: "I bimbi israeliani e palestinesi e le loro difficoltà"
I bimbi israeliani e palestinesi e le loro difficoltà in 43 foto.
Inaugurata da qualche giorno, alla Feltrinelli della galleria Alberto Sordi, la mostra fotografica Children of Holy Land. L'esposizione, composta da 43 fotografie in bianco e nero, sintesi dei reportage realizzati dai fotografi delle Graffiti e dagli allievi dell'omonima scuola di fotogiornalismo in Terra Santa, nei numerosi viaggi organizzati dal 1990 ad oggi, vuole testimoniare le difficili condizioni di vita dei bambini palestinesi e israeliani, vittime entrambi dal lungo conflitto che divide i loro padri e insanguina quella straordinaria terra. Sottoposti ad una pesante occupazione, ai continui check-point, alla costruzione del muro di divisione che ne limita gli spostamenti anche per andare a scuola o per curarsi, spesso vittime loro stessi di azioni dell'esercito israeliano, i bambini palestinesi vivono la loro infanzia sotto questa continua oppressione ed imparano presto sulla propria pelle come si può vivere una vita "a libertà fortemente limitata". Non meno dura la vita dei bambini israeliani, che percepiscono negli occhi dei loro padri e delle loro madri il terrore di finire vittime di uno dei tanti attentati che in questi anni hanno insanguinato Israele. Per questo motivo vivono una vita blindata, anch'essa "a libertà fortemente limitata". Fino al 30 giugno. Info 0645439313