Il confine libanese è abbandonato ai terroristi la denuncia dell'ambasciatore di Israele in Italia Ehud Gol
Testata: La Repubblica Data: 07 giugno 2006 Pagina: 25 Autore: Ehud Gol Titolo: «Libano, confini abbandonati ai terroristi»
Da La REPUBBLICA del 7 giugno 2006:
caro direttore, nei giorni scorsi l´organizzazione terroristica Hezbollah ha ripreso le sue azioni provocatorie contro i centri abitati nel nord d´Israele. In seguito al lancio di razzi Katyusha, a opera di Hezbollah e della Jihad Islamica, contro una lunga serie di bersagli tra i centri abitati in Israele al confine col Libano, sono rimasti feriti numerosi israeliani e decine di migliaia di civili, donne, anziani e bambini sono stati costretti a trovare riparo nei rifugi per lunghe ore. Non vi è dubbio che gli Hezbollah abbiano tentato di accendere la miccia e di provocare un´ulteriore escalation, per far salire il livello di attrito con Israele, servendo, in tal modo, gli interessi stranieri dei loro signori di Damasco e Teheran. Non è la prima volta che quest´organizzazione agisce seguendo questa tattica, dato che il suo solo scopo è proprio quello di trascinare Israele in un confronto militare che destabilizzi gravemente la regione. Sono anni ormai che noi mettiamo in guardia dal pericoloso fenomeno delle milizie terroristiche che agiscono liberamente e in piena autonomia nel sud del Libano, senza esser soggette ad alcuna autorità dell´esercito o del governo centrale di Beirut. Per mezzo di almeno quattro risoluzioni, la 425, la 1614, la 1559 e la 1680, l´organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto al governo libanese di dispiegare il suo esercito nel sud del paese, di smantellare le milizie armate e di assicurare la calma e la tranquillità al confine. Fino a ora il governo libanese non ha adottato alcuna misura reale ed effettiva per attuare le risoluzioni Onu. Peggio ancora, in reazione agli incidenti lungo il confine, verificatisi nei giorni scorsi, il Libano prende le difese degli Hezbollah, e il presidente Lahud dichiara che bisogna lasciare l´organizzazione nel suo ruolo di «resistenza armata», respingendo qualsiasi richiesta di dispiegamento dell´esercito libanese lungo il confine. Inoltre anche la forza Unifil, di stanza da anni al confine tra Libano e Israele, svolge una missione di carattere passivo e non riesce, pertanto, a evitare che gli uomini di Hezbollah continuino la loro attività terroristica contro Israele. In vista del rinnovo del mandato alle forze dell´Onu è assolutamente necessario rafforzare l´attività dell´Unifil per un reale mantenimento della pace e, al contempo, per esercitare pressioni sul governo libanese, affinché estenda la propria sovranità al sud del paese, nello spirito di quanto richiesto originariamente dalla risoluzione Onu 1559. Sarebbe molto più facile per tutti coloro che sono toccati dalla questione, se la richiesta, avanzata da Israele diversi anni fa, di inserire l´organizzazione degli Hezbollah nella lista delle organizzazioni terroristiche dell´Ue, fosse stata accolta già da tempo. Ogni esitazione o procrastinazione nell´affrontarla non fa che incoraggiare gli elementi più estremistici, permettendo loro di proseguire il terrorismo di ispirazione siro-iraniana. Deve essere chiaro che l´obiettivo di costoro è accrescere l´instabilità e il caos, attraverso l´utilizzo di ulteriori organizzazioni terroristiche, quali Hamas o la Jihad Islamica, all´interno di Israele. Noi reagiremo duramente a qualsiasi tentativo di creare un´escalation al nostro confine settentrionale, così come abbiamo fatto in questi giorni, ma sarà meglio se la comunità internazionale aumenterà la propria pressione sul governo libanese, che continua a fornire piena immunità all´organizzazione terroristica. Questi ultimi devono assumersi la piena responsabilità di quanto avviene nel loro territorio e di ciò che viene fatto per la pace nella regione, ed è auspicabile che questo avvenga il prima possibile
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