Africa fronte sguarnito della guerra al terrore islamista un editoriale sulla vittoria jihadista in Somalia
Testata: Il Foglio Data: 06 giugno 2006 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Il corno di al Qaida»
Dal FOGLIO di martedì 6 giugno 2006:
Le milizie delle Corti islamiche somale, dopo un conflitto di quattro mesi con più di 300 morti, si sono impadronite di Mogadiscio. L’impotente governo legale del premier Ghedi, riconosciuto dall’Onu ma senza alcuna autorità effettiva, ha espulso quattro ministri che avevano cercato di contrastare gli islamisti e si appresta a consegnare il potere ai vincitori. Le Corti islamiche, rinvigorite negli ultimi anni, prima hanno dichiarato la volontà di sottoporre il paese alla sharia, la legge islamica, poi hanno aggiunto di voler dialogare con il governo per garantire la stabilità. Le autorità sovranazionali – Onu, Unione africana, Lega araba – auspicano la pacificazione, come fanno da quando, caduta la dittatura di Siad Barre nel 1991, la Somalia è in preda a un’indecifrabile guerra civile. Bill Clinton cercò di intervenire per tentare di ristabilire l’ordine, ma lo sbarco dei marine, ostacolato dalle troupe televisive già presenti sul posto, si coprì di ridicolo e, dopo aver affrontato alcune battaglie a Mogadiscio, anche gli americani si ritirarono. Nelle ultime settimane il governo di Washington si è schierato con il raggruppamento dei signori della guerra che si opponeva alle milizie islamiche, ma senza alcun effetto. Così un altro paese dell’Africa orientale, dopo il Sudan, è destinato a finire in mano a estremisti islamici, fra i quali è facile l’infiltrazione della rete terrorista di al Qaida. Il collegamento è esplicito per le milizie islamiche tollerate dal governo di Khartoum che terrorizzano tuttora, anche dopo il solito cessate il fuoco negoziato dall’Onu, le popolazioni del Darfur. Si è evitato per un soffio che queste stesse milizie si impadronissero del Ciad, che è stato difeso da un intervento dell’aviazione francese, ma ora l’infezione terroristica può trovare un nuovo centro di irradiamento a Mogadiscio. Un rafforzamento islamista a sud di quell’Egitto che già ha subito numerosi attentati mette in pericolo la stabilità del paese capofila dell’islam “moderato”. Il fronte africano si presenta critico quanto quello asiatico, e per giunta non è presidiato.
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