Spett. Redazione I.C.,
talvolta le parole hanno un grande potere evocativo ed evocatorio come nel caso di quelle usate dalla Signora Fait nel descrivere gli orrendi avvenimenti verificatisi ad Auschwitz.
Dentro queste parole e le immagini da queste create vi son tutti i dolori, le sofferenza ed i patimenti fino alla morte del Popolo Ebraico contrapposti alla disumana ferocia ed alla crudeltà dei Suoi aguzzini, dei Suoi carnefici!
Di fronte a tali immagini non solo i brividi corrono giù dalla schiena ma sgomenti ci si sente morire!
Di fronte alle presenze mute che aleggiavano nel campo di sterminio Papa Benedetto XVI più volte ha lanciato il suo grido : " Dove era Dio in quei giorni? Perchè Egli ha taciuto?" e, pur lontana ma sentendo vicine a sè quelle stesse presenze mute, la Signora Fait a Sua volta grida, o meglio voleva che queste fossero le parole gridate dal Papa: " Dove era il Mondo? Perchè il Mondo ha taciuto?"
Ritornando al potere evocatorio delle parole ed a quello che suscitano nelle menti e nei cuori, a me le due invocazioni sembrano essere un unico grido di dolore, mosso dallo stesso "idem sentire", rivolto il primo all'unico Dio, il secondo ai singoli Io, ovvero al Mondo intero.
Le risposte in cuor suo ciascuno le ha o pensa di averle, sarebbe fuori luogo, di fronte a questa agghiacciante tragedia dell'Umanità, cercare di dare una risposta univoca e ricercare spiegazioni sul silenzio di Dio o sul silenzio del Mondo. A nulla di fronte a quanto avvenuto varrebbero tali spiegazioni se poi improntate anche con spirito polemico. Si farebbe torto al sacrificio di queste Vittime Innocenti e morte solo, soltanto, unicamente, perché Ebree.
L'importante come dice la Signora Fait è non dimenticare e tenere acceso il ricordo di queste presenze mute!
Distinti saluti e cordialità.
Giuseppe Casarini-Binasco (MI)