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Deborah Fait
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Guai a dimenticarli 01/06/2006
Il discorso di Benedetto XVI ad Auschwitz ha deluso un po' tutti e probabilmente se ne e' reso conto lui stesso poiche' mercoledi' a San Pietro ha corretto il tiro.
Ad Auschwitz aveva parlato di sei milioni di polacchi uccisi dal nazismo, a Roma ha rettificato in sei milioni di ebrei. Probabilmente il dovere di ospitalita' lo aveva condizionato e aveva voluto accontentare i polacchi che da decenni stanno cercando di cancellare la parola "ebreo" dalle varie targhe che si trovano nei campi di sterminio per sostituirla con "persone" o addirittura con "polacchi".
Certamente, il popolo polacco ha sofferto moltissimo durante il nazismo ma questo stesso popolo ha consegnato gli ebrei ai nazisti su un piatto d'argento. Tre milioni di ebrei che vivevano negli stetl della Polonia, sono stati raccolti tra gli sputi della gente e portati a morire nelle fosse comuni e nei lager. Chi riusciva a scappare e chiedeva asilo veniva scacciato, chi riusciva a nascondersi veniva tradito. Gli ebrei polacchi sono stati braccati dai loro connazionali "gentili" e consegnati al Mostro nazista senza pieta'.
Adesso vogliono costruirsi una verginita' ma a Oswieczin pioveva cenere, la cenere che usciva dai camini e arrivva fino al centro abitato vicino al lager. Pioveva la cenere di milioni di ebrei e si sentiva la puzza della carne bruciata quindi non potevano non sapere, non vedere, non sentire. Quando il Papa ha varcato il cancello di Auschwitz , quando quella figura bianca colle mani giunte, e' entrata in quello che resta oggi dell'inferno di ieri, mi e' corso un brivido giu' per la schiena perche' per un momento ho visto intorno a lui la morte, le anime di quelli passati per i camini che lo fissavano in silenzio. Milioni di occhi senza piu' dolore. Probabilmente anche lui ha avvertito quelle presenze mute perche' ad Auschwitz e' la prima cosa che ti prende alla gola, li senti, sono la' , insepolti, che aleggiano nell'aria. Deve averli sentiti intorno a se' perche' a un certo momento del suo discorso ha quasi gridato "Dove era D*o? Perche' e' rimasto in silenzio?".
D*o non c'era ad Auschwitz, Santo Padre, D*o non c'era, la' viveva il demonio, il Male, la Morte. Non avrebbe dovuto chiedere dove era D*O, avrebbe dovuto chiedere dove era il Mondo! Il mondo che e' rimasto in silenzio, il mondo che vedeva passare i vagoni, il mondo che sentiva gli ebrei gridare, piangere, il mondo che leggeva i bigliettini che riuscivano a far volare fuori dai buchi, sulle rotaie, bigliettini che chiedevano aiuto, che salutavano i propri cari. Il mondo che e' rimasto in silenzio quando sparivano i bambini dalle scuole, i professori dalle universita', i vicini di casa. Dove era il mondo! E dove era la Chiesa. E dove erano i Grandi delle Nazioni! E dove era la Croce Rossa! Questo avrebbe dovuto chiedere Il Papa perche' D*o ad Auschwitz e' morto con i bambini sezionati vivi, con le pance tagliate delle madri, con i feti mangiati dai cani, con quel bambino di 13 anni impiccato perche' voleva scappare. D*o e' morto la' sulla "rampa degli ebrei" quando il primissimo carico e' arrivato e mandato subito al gas perche' il 95% finiva al gas, gli altri morivano di fame e di torure.
E allora lasciamo stare D*o, Santo Padre, e responsabilizziamo il mondo vigliacco che non e' stato capace di ribellarsi al Mostro. Non e' giusto far ricadere su D*o le colpe e l'indifferenza del mondo. Come scrive Andre' Schwarz Bart nel suo libro L'Ultimo dei Giiusti, sia lodato l'Eterno: E lodato. Auschwitz. Sia. Maidaneck. L'Eterno. Treblinka. E lodato. Buchenwald. Sia. Mauthausen. L'Eterno. Belzec. E lodato. Sobibor. Sia. Chelmno. L'Eterno. Ponary. E lodato. Theresienstadt. Sia. Varsavia. L'Eterno. Vilno. E lodato. Skarzysko. Sia. Bergen-Belsen. L'Eterno. Janow. E lodato. Dora. Sia. Neuengamme. L'Eterno. Pustkow. E lodato sia....
Anche se scoppia il cuore ricordiamo e benediciamo i tanti David, Sarah, Rivkele, Jona, morti sei milioni di volte.
Guai a dimenticarli specialmente oggi che sta rinascendo il nazismo sotto altre forme e sotto altri cieli, il nazismo che nega e che vuole ritentare.
Guai a chiamarli semplicemente "persone" perche' erano ebrei e furono ammazzati soltanto perche' erano ebrei.
Guai a dimenticarli.

Deborah Fait

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