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TG 5 Rassegna Stampa
30.05.2006 Informazione e ideologia nel TG di Carlo Rossella
una corrispondenza con Domitilla Savignoni

Testata: TG 5
Data: 30 maggio 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Informazione e ideologia nel TG di Carlo Rossella»

Il 26 maggio 2006 abbiamo criticato un servizio Domitilla Savignoni, mandato in onda dal  TG 5 (vedi il seguente link )
La giornalista ci ha scritto la seguente lettera, allegando la trascrizione del suo servizio:

QUESTO E' IL PEZZO FIRMATO DALLA SOTTOSCRITTA ANDATO IN ONDA NELLA EDIZIONE DELLE 13 DEL 26 MAGGIO CHE AVETE DEFINITO DEGNO DI "UNA TV IMMAGINARIA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA".

NON  CAPISCO DAVVERO SU QUALI BASI, VISTO CHE E' UNA CRONACA ANCHE ABBASTANZA SCARNA DI FRASI DETTE DAI DUE LEADER IN CONFERENZA STAMPA. TRA L'ALTRO IL MOMENTO DIFFICILE PASSATO DA BLAIR E BUSH NEI RISPETTIVI PARTITI E IL BASSO  GRADO DI CONSENSO NELLE OPINIONI PUBBLICHE, E' UN FATTO CONCRETO E DOCUMENTATO, RICONOSCIUTO DAI PRINCIPALI ANALISTI POLITICI DI QUALSIASI COLORE NEGLI STATI UNITI E IN GRAN BRETAGNA. VI RINGRAZIO PER LA CORTESE ATTENZIONE, A PRESTO

DOMITILLA SAVIGNONI

Di seguito, la nostra risposta e il testo del servizio:

Grazie per averci inviato il testo. la nostra critica si era basata solo sull'ascolto, ma la lettura ci ha confermato la prima opinione. le sottolineiamo i passi che riteniamo più significativi. non ci sembra un commento equilibrato, sono in effetti dei giudizi negativi, secondo noi inadatti ad un TG che vuole fare informazione non ideologica. in più lei sovrappone alla notizia un suo commento, ironico,parziale, che produce sul telespettatore un senso di negatività su Blair e Bush.

Distinti saluti,
IC redazione
 
la notizia piu' attesa,la fatidica data del ritiro delle truppe,non la danno. george bush e tony blair non fanno alcun accenno ai modi e ai tempi del rientro dei 132mila soldati americani e degli 8mila inglesi schierati in iraq. bisogna aspettare l'affermazione definitiva delle nuove istituzioni democratiche,dicono all'unisono. questa è una sua opinione, le loro parole sono ben diverse.la coppia di leader piu' potente sulla scena politica internazionale, non sarà forse l'asse dei deboli -come li ha definiti the economist-ma di certo entrambi sono nel momento più critico della carriera,ai minimi storici nel consenso popolare e all'interno dei loro partiti.soprattutto per colpa dell'avventura irachena.forse deriva da questa consapevolezza quel tono contrito,le frasi di scusa per gli errori commessi.nella East Room della Casa Bianca,Bush fa il mea culpa per la sua arroganza: "ho sbagliato a pronunciare frasi da cowboy come 'fatevi sotto' indirizzate ai ribelli o 'lo voglio vivo o morto' diretto a bin laden. avrei dovuto esprimermi in un modo piu' sofisticato" dice, ricordando poi gli abusi nel carcere di Abu Ghraib,"li pagheremo molto a lungo". Blair punta il dito sul fallimento nella programmazione del dopo Saddam, "un grande, grande errore".quando la conferenza volge al termine e un giornalista britannico ricorda che potrebbe essere l'ultima visita di Blair alla casa bianca, davanti all'imbarazzo del suo ospite,Bush sdrammatizza:mi auguro che resti, ma mi mancheranno soprattutto le sue cravatte rosse. potrebbe mancargli molto di piu',uno degli ultimi alleati in politica estera ancora al potere.

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canale5@mediaset.it

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