I buoni di Hamas e i cattivi di Al Fatah. Questi ultimi corrotti e per di più decisi a non pemettere che l'organizzazione islamista disponga di fondi che, ovviamente, userà solo per fare il bene del popolo palestinese.
Neanche un soldo all'islamizzazione della società, alla costruzione di un apparato di forza parallelo che mina alla radice la possibilità di costruire uno Stato, al terrorismo...

Dovendo scegliere tra fazioni palestinesi, Amira Hass sceglie quella che rifiuta nel modo più coerente ed esplicito Israele.
E' questo il tenore del suo "pacifismo". Lo si pò constatare nel suo articolo "Buoni e cattivi", pubblicato da INTERNAZIONALE del 26 maggio /1 giugno, nella pagina dedicata al Medio Oriente.

Il settimanale ci mette del suo e nella stessa pagina titola "Raid  Uccisi tra civili".  L'obiettivo era un terrorista della Jihad islamica, ma né il titolo né il testo lo esplicitano.

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