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Il Mattino Rassegna Stampa
24.05.2006 Hamas sempre più innocente
sul quotidiano napoletano

Testata: Il Mattino
Data: 24 maggio 2006
Pagina: 11
Autore: Gainpiero Gramaglia - la redazione
Titolo: «Bush frena il ritiro unilaterale di Olmert - Catturato in Cisgiordania il capo militare di Hamas»
Il MATTINO di mercoledì 24 maggio 2006 pubblica un articolo sul vertice Bush Olmert, con un titolo forzato ( Bush frena il ritiro unilaterale di Olmert) e un sottotitolo nel quale compare un non meglio identificato "premier di Tel Aviv". Ecco il testo:

 Washington. Il presidente statunitense George W. Bush incoraggia il premier israeliano Ehud Olmert a intavolare «seri colloqui» con il presidente palestinese Abu Mazen, visto che non ci può essere dialogo con il governo palestinese affidato ad Hamas, un'organizzazione considerata terroristica.

Considerata? Non bastano gli attentati che ha organizzato e il rifiuto di rinunciare definitivamente alle stragi a farla definire terrorista senza alcuna ombra di dubbio? 

Ma Bush lancia un messaggio alla stessa Hamas: «Deve fare una scelta strategica per la pace», riconoscendo il diritto all'esistenza di Israele e rinunciando alla violenza, ha detto il presidente aprendo la conferenza stampa congiunta con Olmert al termine del faccia a faccia di ieri alla Casa Bianca. Da Bush è venuto anche un monito chiaro all’Iran: Stati Uniti e Israele condividono le preoccupazioni per i programmi nucleari militari iraniani e gli Usa interverranno a difesa d'Israele, se Teheran dovesse attaccarlo. Quella di ieri è stata la visita d'esordio a Washington del premier israeliano dopo il successo nelle elezioni politiche del 28 marzo e l'insediamento a capo del governo. Motivi di soddisfazione per Olmert. Ma non solo. Gli Usa non sostengono infatti il piano israeliano di ritiro unilaterale (cioè non negoziato e concordato con i palestinesi)

il contesto delle scelte unilaterali di Israele (passate ed eventualmente future) , ovvero l'assenza di un interlocutore al tempo stesso disponibile al dialogo e in grado di far rispettare le sue decisioni alla sua parte, dovrebbe essere spiegato

e dicono no anche alla possibile determinazione unilaterale dei confini da parte di Israele, ripetutamente ipotizzata dallo stesso Olmert. Soluzioni definitive tra israeliani e palestinesi saranno possibili solo se «reciprocamente concordate», ha sottolineato Bush. Ma il presidente americano, su questo punto, ha anche aggiunto di ritenere le idee di Olmert per un ritiro dai Territori unilaterale «un importante passo», insistendo poi sulla necessità di «esaurire prima tutte le possibilità negoziali». Da parte sua Olmert ha detto che Israele non resterà «ostaggio d'una entità terroristica», riferendosi ad Hamas. Ed ha accolto l’invito del capo della Casa Bianca ad incontrare il presidente palestinese. «Incontrerò Abu Mazen in un prossimo futuro, prima è meglio è - ha affermato - anche se è troppo presto per dire quando, e apprezzo la sincerità delle intenzioni del presidente palestinese». Olmert ha definito la «Road Map » tracciata dal Quartetto (Usa, Russia, Onu e Ue) «il quadro di riferimento per futuri negoziati». Ma se emergerà che non è possibile attuarla in modo concordato, ha ribadito Olmert, «non attenderemo indefinitamente» e troveremo una soluzione, che spero emerga «nei prossimi due o tre anni». Dunque, scelte unilaterali non sono escluse. Prima dell’incontro tra Bush e Olmert, era stato il portavoce della Casa Bianca, Tony Snow, a far sapere: «Vogliamo essere sicuri che il premier israeliano abbia seri colloqui con la sua controparte palestinese». E fonti anonime, ma concordi dell'Amministrazione, avevano sottolineato che Bush non intendeva dare a Olmert l'avallo statunitense al piano israeliano di ritiro unilaterale dai Territori. Le parole pronunciate in conferenza stampa sembrerebbero confermare questa linea, anche se lasciano un margine di incertezza. La visita di Olmert a Washington si svolge sullo sfondo di tensioni inter-palestinesi, che hanno anche portato, nelle ultime 72 ore, a incidenti sanguinosi deprecati dal Dipartimento di Stato. Fin da lunedì, Snow aveva smorzato le attese per l'incontro alla Casa Bianca, parlando di un colloquio «per conoscersi meglio», da cui non verrà «nulla di sostanziale» verso progressi per risolvere il contenzioso israelo-palestinese, anche se Bush e Olmert vogliono «continuare a mantenere in movimento» il processo di pace, praticamente fermo da sei mesi. Il presidente americano non è convinto della soluzione del premier israeliano, che, in assenza di dialogo con Hamas, vorrebbe addivenire a una separazione unilaterale tra Israele e Palestina. Definendone i confini fra i due Stati e completando, nei Territori, la barriera a protezione degli insediamenti israeliani.

la barriera protegge i civili israeliani   dal terrorismo, non "gli insediamenti"

Sempre sul MATTINO troviamo un articolo sull'arresto del terrorista di Hamas Ibrahim Hamed:

Ramallah. Incursione, ieri mattina, di una unità dell'esercito israeliano nella città di Ramallah non lontano dalla residenza del leader palestinese Abu Mazen. Nel blitz è stato catturato il capo del braccio armato di Hamas in Cisgiordania, Ibrahim Hamed. 

Il  "braccio armato di Hamas" é l'ala "militare" di un' organizzazione terroristica. Non fa la guerra, ma stragi di civili.

I militari hanno aperto il fuoco in direzione di un edificio che avevano circondato a duecento metri dall'abitazione del leader palestinese Mahmoud Abbas. L'unità israeliana era composta da più di una decina di jeep e da un bulldozer. Ibrahim Hamed è accusato da Israele di aver organizzato una serie di attentati e un attacco suicida ad un caffè di Gerusalemme che provocò una trentina di vittime. «È un super-terrorista, responsabile dell'uccisione in attentati di circa 100 civili israeliani», ha detto il ministro della Sicurezza interna Avi Dichter, ex capo dello Shin Bet (servizi segreti). Hamed era ricercato dal 1998 e per la sua grande capacità di eludere gli inseguitori era stato chiamato «il fantasma». Negli ultimi anni Hamed aveva ridotto la propria attività militare,

Attività militare?

anche in ossequio alla tregua proclamata da Hamas. In passato - secondo lo Shin Bet - aveva organizzato attentati molto complessi e stragi che hanno insanguinato Israele: in particolare negli anni 2000-2002. Secondo lo Shin Bet, ha anche progettato un mega-attentato che è tuttavia fallito. L’arresto di Hamed coincide con una offerta di tregua del governo di Hamas.

Non si tratta di un'"offerta di tregua", ma di un 'ennesima iniziativa propagandistica destinata alle diplomazie e alle opinioni pubbliche internazionali (vedi La propaganda preventiva di Hamas)

«Se Israele si ritirerà ai confini del 1967 ci sarà la pace, noi osserveremo una tregua di lunghi anni» ha detto il premier palestinese Ismail Haniyeh in una intervista a un giornalista del quotidiano Haaretz di Tel Aviv. Hamas, comunque, ancora si oppone al riconoscimento formale dello Stato ebraico.

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