Da LA STAMPA del 18 maggio 2006, un articolo al quale é statio dato un titolo "«Basta segreti, mostrate tutto»" fuorviante e tale da confermare sospetti e teorie del complotto che sono invece smentiti dall'intervistato, il presidente dell'associazione che ha chiesto e ottenuto che il filmato dell'attentato dell'11 settembre contro il Pentagono fosse reso pubblico.
Ecco il testo:
«Per chi ancora non crede che l’11 settembre un aereo ha colpito il Pentagono, le possibilità sono due: o è in preda agli effetti della droga, oppure ha motivazioni politiche disoneste». Tom Fitton è il protagonista della vicenda che ha riaperto il dibattito sul volo 77. E’ il presidente di Judicial Watch, il gruppo «watchdog» che ha ottenuto dal Ministero della Difesa la pubblicazione dei due filmati rilasciati martedì.
Come avete ricevuto i video e perché li avevate chiesti?
«Li abbiamo ottenuti attraverso il Freedom of Information Act, la legge sulla trasparenza degli atti governativi. Li avevamo chiesto per fare finalmente chiarezza su questa vicenda».
Perché ci sono voluti quasi due anni per averli?
«Il governo sosteneva che quei filmati facevano parte delle prove utilizzate nel processo contro Zacarias Moussaoui, e quindi voleva aspettare la sua conclusione per pubblicarli. Forse, se lo avesse fatto prima, si sarebbe risparmiato tanti sospetti e polemiche».
I sostenitori delle teorie sulla cospirazione dicono che i video non provano nulla. Hanno torto?
«In uno dei due filmati si vede chiaramente il naso dell’aereo, che colpisce il terreno antistante al Pentagono prima che le fiamme investano l’edificio. Di sicuro non si vedono missili o altre apparecchiature coinvolte nella presunta cospirazione. Chi non ha creduto ai testimoni, alle prove forensi, e all’individuazione di alcuni detriti dell’aereo, non crederà neanche ai suoi occhi. Ma l’immagine del naso dell’apparecchio in arrivo c’è ed è innegabile».
Secondo chi difende l’ipotesi della cospirazione esistono almeno 84 filmati che il governo continua a tenere nascosti. E’ vero, e perché queste immagini non vengono pubblicate?
«Se sia vero o no, io non lo so. Noi però stiamo cercando anche questi altri filmati e abbiamo chiesto all’amministrazione di pubblicarli. Il governo ha risposto che ci ha consegnato tutto quanto era in suo possesso. Noi, comunque, continueremo le ricerche».
Anche lei, quindi, non è convinto che il filmato pubblicato martedì abbia chiarito in maniera definitiva la vicenda?
«Io penso che il pubblico abbia il diritto di sapere, soprattutto i familiari delle vittime, e quindi ogni informazione disponibile deve essere rilasciata. I due video ottenuti, però, dimostrano che chi continua a sostenere l’ipotesi della cospirazione è irresponsabile. Forse lo fanno per partito preso, per antiamericanismo o antisemitismo. Qualunque sia la loro motivazione, le immagini li contraddicono
Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione della Stampa