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Il Manifesto Rassegna Stampa
18.05.2006 Vignetta di Liberazione: Ali Rashid rilancia
sul quotidiano comunista

Testata: Il Manifesto
Data: 18 maggio 2006
Pagina: 1
Autore: Ali Rashid
Titolo: «La pronunciabile fame»

Ci eravamo stupiti, il 16 maggio, di un articolo di Erri De Luca di chiara condanna della vignetta antisemita di LIBERAZIONE, pubblicato dal MANIFESTO.
A rimettere le cose a posto ci pensa Ali Rashid, neodeputato nelle file di Rifondazione Comunista.
Con un articolo nel quale accusa Israele di affamare i palestinesi, ripropone in varie forme il paragone tra politica israeliana (per il quale riprende l'espressione "banalità del male", utilizzata da Hannah Arendt a proposito di Eichmann) e nazismo, formula una chiamata di correità per le future generazioni israeliane richiamando un passo del Vangelo di Matteo dedicatao alla creocefissione di Cristo ("il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli") al quale per secoli si é richiamato, con esiti sanguinosi, l'antigiudaismo cristiano.

Ecco il testo:

Non scivolo nel mercato delle opinioni manipolate, e non partecipo né ora, né domani a questa passione artefatta.Ma in Palestina la fame c'è, eccome,modulare, pure come la sete. Io devo ricordare. Il popolo della memoriami vuole incapace di ricordare. Un giorno, dopo tanto silenzio, le vittime parleranno. La Palestina racconterà tutto il suo dolore, e di nuovo tutti si domanderanno: come è avvenuto? Intanto lamenzogna, come ultimo rimedio, diventa più grande, e per coprire la prima si ricorre ad un'altramenzogna e sul corpo della Palestina, vittima dissanguata, ballano in festa i falsi testimoni. Ancora non è giunto il suo momento, non è ora il suo regno. Da sessanta anni cresce ogni giorno l'assedio, e si fortifica oggi con un muro. Le pratiche razziste camuffate, somministrate goccia dopo goccia, dopo avere soffocato l'anima diventano leggi. Con ogni palestinese ucciso, casa abbattuta, albero sradicato, comunità espulsa e dignità umiliata, corrisponde un numero di israeliani che dovranno rimuovere ciò che hanno fatto, e altrettanti figli dei discendenti delle vittime che saranno indotti a giustificare e mangiano da tempo cibo contaminato. Sanno e fingono di non sapere. Su di chi deve ricadere il sangue palestinese? Ame tocca ricordarvi ciò che hanno proclamato i nostri ed i vostri profeti? L'Europa, digerita la shoah della quale è stata autrice e complice e «normalizzata» la vittima, imperterrita si lascia trascinare verso un'altrameta: si accanisce contro ciò che resta dei palestinesi. Perché? Sanno e fingono di non sapere, si camuffano con l'indignazione selettiva! Enorme è la shoah, indescrivibile, non ha simile né pari, mi auguro irripetibile, mi batto perché sia irripetibile.Ma non può giustificare ciò che Israele fa da sessanta anni contro i palestinesi. In Palestina, dove la fame programmata, definita dal consigliere di Sharon, Re di Israele, «cura dimagrante», è evidente la banalità delmale. L'Olocausto ha corrisposto alla morte dell'Europa nella complicità tra esecutore e chi faceva finta di non sapere. La morte dell'agonizzante Palestina non sarà mai vita per Israele. Ma è solo con la vita di entrambi che si può risorgere.

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