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Un appello alla Margherita sulla vicenda della vignetta di Liberazione 16/05/2006

Al  Segretario Nazionale de “ La Margherita ”

On Francesco Rutelli

Al Segretario Regionale de “ La Margherita ”

On. Ciriaco De Mita

Al Presidente Regionale de “ La Margherita ”

Sen. Giuseppe Scalera

Al Segretario Cittadino de “ La Margherita ”

Cons. Gaetano Bocchetti

E p.c. al Presidente Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia

           dott. Claudio Morpurgo

            Al Presidente della Comunità Ebraica di Napoli

            dott. Pier Luigi Campagnano

 

 

 

Napoli 16 maggio 2006

 

 

 

 

 

 

La recente vignetta pubblicata dal quotidiano espressione di uno dei partiti costituenti la coalizione cui appartiene anche quello in cui milito è per davvero un gesto inaccettabile che manifesta come un profondo e tollerato sentimento antiebraico resta forte nel centrosinistra.

Altre volte abbiamo tollerato con la folle, inutile, dannosa antica formula “ sono compagni che sbagliano” comportamenti ed aggressioni che se fossero giunte da altre parti avrebbero mosso coscienze e masse in una denuncia corale.

La vignetta non risulta volgare ed infame perché tocchi un simbolo per il mondo ebraico assai significativo in termini di un incommensurabile dolore, ma perché lo banalizza, lo rende come appartenente a qualcosa di ordinario e, subdolamente, inverte il ruolo dell’aguzzino.

Dopo le bandiere bruciate, segno di una contrapposizione ad un popolo, non ad un governo ( questo l’antisemitismo di sinistra), dopo il giustificazionismo dell’omicidio e della volontà di distruzione dell’unica democrazia in Medio Oriente, dopo le spallucce di fronte alle sinagoghe francesi, turche, tunisine bruciate o fatte saltare in aria, dopo i kamikaze inseriti nella stessa fattispecie di combattenti cui appartennero Parri, Pertini e quanti altri contribuirono in Italia come in Europa a combattere il nazifascismo, occorre una presa di posizione ferma, inequivoca, non negoziabile.

Essa deve escludere ogni tentennamento che possa domani, di nuovo, sembrare una strizzatina d’occhi ai nuovi e vecchi oppressori, assassini, corrotti, quelli, per capirci, che con una mano organizzano la strage di Monaco, di Fiumicino e di Natanya e con l’altra ricevono il premio Nobel avendo prima, però, sottratto risorse al proprio popolo.

Mancando una ferma condanna della vignetta con tutto quanto la ha preceduta si dimostrerà che ancora una volta gli ebrei sono soli, vulnerabili, oggetto di scambio. Tanto verificatosi è facile comprendere che per un ebreo sia impossibile, forse non da ora, appartenere ad una formazione che si richiama ai grandi valori fondativi dell’Europa ed al contempo negozia e governa con i nuovi antisemiti, assai più pericolosi dei precedenti perché questi ultimi si propongono come portatori di valori condivisibili.

Resto fiducioso in un severo, fermo e chiaro pronunciamento di condanna come in ordine alla necessità ed urgenza di affrontare la questione all’interno della coalizione senza tentennamenti e mediazioni, nell’intanto mi ritengo autosospeso dal partito come dalle cariche che ha inteso affidarmi.

 

 

 

Fraterni Saluti

Fabrizio Gallichi


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