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Panorama Rassegna Stampa
08.05.2006 Cosa c'é di strano?
nei roghi delle bandiere israliane, se si accetta la cultura dell'odio che li promuove

Testata: Panorama
Data: 08 maggio 2006
Pagina: 26
Autore: Andrea Marcenaro
Titolo: «Le bandiere israeliane»

PANORAMA datato 11 maggio 2006 pubblica un breve articolo di Andrea Marcenaro, nella rubrica "Il  teatro dei pupi". Perfetto nel denunciare l'ipocrisia di quanti, pur condannando i gesti  eclatanti di chi brucia le bandiere di Israele , tollerano e alimentano la cultura dell'odio alla quale le frange più estremiste ( o solo  più stupide?) della sinistra antisemita.
Ecco il testo:
 

Se fino a pochi mesi fa il primo ministro israeliano Ariel Sharon era semplicemente un falco, un parafascista e un massacratore di civili palestinesi. Se innalzare un muro di difesa contro il terrorismo veniva indicato come estrema prepotenza di Israele e sua ultima vergogna. Se la reazione mirata contro i responsabili e i mandanti degli attentati suicidi nei bar, nelle pizzerie e negli autobus di Tel Aviv o di Gerusalemme viene costantemente raccontata come turpe rappresaglia dei prepotenti contro il popolo palestinese. Se Yasser Arafat viene indicato come grande corruttore e impronunciabile mascalzone, ora che é morto, salvo essere esaltato come un eroe e un simbolo della giusta resistenza fintanto che era vivo. Se turpi accostamenti tra l'odierna Israele e il Terzo Reich vengono non si dice incoraggiati, questo non più, ma trascurati con un'alzata di spalle. Se il diseredato arabo che inneggia alla distruzione di Israele é in prima di tutto un diseredato, in seconda istanza un diseredato, in terza un diseredato, e mai, o quasi mai, un distruttore. Se non si riflette volentieri sul fatto che spesso attentatori, kamikaze e odiatori di ebrei sono tutt'altro che diseredati. Se tutto questo é vero, allora cosa c'é di così strano, o così tanto da indignarsi se qualche bandiera con la Stella di Davide viene bruciata per strada di tanto in tanto?

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