Il MESSAGGERO di venerdì 5 maggio 2006 pubblica un editoriale di Ennio Di Nolfo.
Vi si legge che Hamas:
ha preso le distanza dalla Jihad islamica
ciò non é mai avvenuto
e se alcuni dirigenti
in realtà, il governo di Hamas
hanno dichiarato di "comprendere"
in realtà, hanno giustificato come risposta all'"occupazione"
la violenza
in realtà non genericamente "la violenza", ma l'ultima strage compiuta a Tel Aviv dalla Jihad islamica, nella quale i morti sono stati nove; inoltre Hamas non si è limitata a giustificare: poco prima aveva assicurato impunità ai terroristi antisraeliani
ciò é dovuto al fatto che Hamas non può imporre agli estremisti islamici priorità diverse da quelle relative alla lotta contro il "nemico"
ciò è dovuto al fatto che Hamas ha sempre praticato e legittimato il terrorismo e, anzi , ha legittimato se stessa proprio come sanguinaria organizzazione terroristica. Fatti totalmente dimenticati da Di Nolfo, che infatti definisce l'organizzazione islamista:
"partito" o coacervo di forze politiche
e attribuisce persino a Israele (che dovrebbe limitare il più possibile le annessioni di città situate oltre la linea verde ) la responsabilità di evitare che
sia risucchiato dal fondamentalismo islamico
Ora, par di capire , Hamas é invece un partito laico!
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