Ieri, mentre gli israeliani piangevano nei cimiteri militari e li riempivano di fiori e sassolini, una giornalista e' andata nelle scuole elementari per raccogliere le testimonianze dei bambini. E' stato entusiasmante vedere che tutti, anche i piu' piccoli, sapevano cosa significasse la Giornata del Ricordo dei soldati morti nelle guerre di Israele. Entusiasmante perche' significa che non e' vero che i giovani e i giovanissimi siano indifferenti e ignoranti, forse questo e' un fenomeno riscontrabile in Paesi dove la vita e' comoda e tranquilla. In Israele e' diverso, giovani e i bambini israeliani devono sapere, non hanno scampo. Quello che sanno fa parte della loro vita quotidiana, purtroppo. Un bimbetto sdentato con un gran sorriso ha esclamato " i nostri soldati sono morti perche' noi restiamo vivi". La giornalista gli ha sussurrato "grazie" e ha chiuso il servizio lasciandoci con la pelle d'oca. Sul Monte Herzl di Gerusalemme, dopo aver suonato il Silenzio a significare che era finita la Giornata del Ricordo, l'alzabandiera ha dato inizio ai festeggiamenti per il 58esimo anno dall'Indipendenza di Israele. Asciugarsi le lacrime e ricominciare a vivere, in questo si riassume la storia del popolo ebraico. Sul piazzale davanti al Mausoleo di Theodor Herzl, il padre del sionismo, la festa di compleanno di Israele ha avuto momenti di grande commozione, di grande allegria e di momenti seri come e' stato il bel discorso di Shimon Peres che ha invitato i palestinesi a seppellire le armi e a parlare di Pace, ha chiesto all'islam di smettere di odiare e ha detto in modo chiaro e preciso a Ahmadinejad che continua a minacciare Israele tra l'indifferenza del mondo : " Si ricordi l'Iran che Israele e' ECCEZIONALMENTE forte e che sapra' difendersi". Peres ha concluso il suo discorso con l'invito a tutti noi di non smettere di sognare la pace. Si, noi sognamo la pace, la sognamo sempre, peccato che i nostri nemici sognino solo guerra e morte, la nostra! Dodici bracieri sono stati accesi da dodici israeliani in onore delle dodici tribu' di Israele e grandi applausi hanno spesso interrotto le parole di Sarah Hatan, una vecchia ebrea arrivata in Israele mezzo secolo fa dal Kazikistan attraverso il Kurdistan, che orgogliosa ha detto di avere 14 figli e 58 nipoti. Alla fine della sua breve e intensa storia, tra grandi sorrisi e gli occhi lucenti di commozione ha esclamato "le tif'eret Medinat Israel - per lo splendore di Israele" e si e' messa a mandare baci al cielo. Il pubblico era in visibilio, lo sventolio delle bandierine che ognuno aveva in mano sembrava un mare ondeggiante. Grandi applausi anche a Jamila Khir, detta nonna Jamila, una drusa molto nota in Israele per i suoi prodotti a base di olio di oliva e orgogliosa che i suoi figli abbiano servito nell'esercito, come tutti i drusi di Israele. A Tel Aviv, mentre a Gerusalemme c'era l'alzabandiera, si e' illuminata la facciata del palazzo del Municipio con un'enorme Maghen David azzurra e 540.774 lampadine bianco azzurre. Balli e canti in Piazza Rabin e in ogni angolo di ogni citta' del Paese. I festeggiamenti di Yom HaAzmaut sono sempre semplici e molto sentiti. Nessuna parata se non la sfilata delle bandiere accompagnate dal battere delle mani del pubblico al suono di una marcetta suonata a polka. Nessuna banda militare, i nostri soldati cantano canzoni bellissime in cui si sente sempre la parola pace. Pochi e brevi i discorsi. Molta allegria, sorrisi, e tanta tanta commozione e amore per questo Paese. Oggi, dopo aver ballato per le strade per tutta la notte, si va ai pic nic sulle spiagge, nei prati, nei boschi di Israele, in mezzo a uno sventolio di bandiere che ricopre il Paese di bianco e azzurro. Per lo splendore di Israele, per la sua gente, il suo coraggio, la sua allegria, la sua speranza, per il verde dei suoi prati e l'azzurro del suo cielo. Auguri Israele! Buon Compleanno!