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Il Messaggero Rassegna Stampa
03.05.2006 Israele a 58 anni dalla fondazione
l'intervento dell'ambasciatore d'Israele in Italia

Testata: Il Messaggero
Data: 03 maggio 2006
Pagina: 15
Autore: Ehud Gol
Titolo: «Le grandi sfide di Israele a 58 anni dalla sua nascita»

Dal MESSAGGERO di mercoledì 3 maggio 2006, un intervento dell'Ambasciatore di Israele in Italia Ehud Gol, nel 58° anniversario della fondazione dello Stato.
Ecco il testo:

Israele festeggia in questi giorni i 58 anni dalla sua fondazione. molte vicende abbiamo fronteggiato nel corso di questi anni e sono pochi gli stati che hanno dovuto fronteggiare le stesse sfide cui ci siamo trovati di fronte noi. Dubito anche che ci sia un altro paese al mondo , al di fuori di Israele, la cui stessa esistenza sia ancora contestata da lcuni, mentre altri invocano, persino ad alta voce, la sua eliminazione dalla faccia della terra.
Vi sono analisti e politici i quali ritengono che il conflitto israelo-palestinese sia il cuore dei conflitti in tutto il mondo e che la sua soluzione possa portare la pace sulla terra. Ma essi incorrono in un grave errore: il problema centrale per tutti noi sta nei regimi dittatoriali sparsi per tutto il mondo arabo e musulmano che bloccano qualsiasi possibilità di processo democratico, anche al prezzo del terrorismo e della violenza.  Per molti di questi Stati l'odio per Israele e l'incitamento all'odio contro di esso, ancora dopo sei decenni di esistenza, sono stati e rimangono il principale strumento per la manipolazione delle proprie masse popolari.
Nonostante queste dure considerazioni iniziali sulla nostra situazione, Israele ha dimostrato, anche nel corso dell'ultimo anno, la sua grande aspirazione alla pace, anche a prezzo di pesanti rinunce e di vittime. Il coraggioso ritiro da Gaza ha dimostrato al Paese e al mondo intero che noi siamo disposti a pagare un alto prezzo per la risoluzione del conflitto, a patto che vi sia di fronte a noi un interlocutore disposto anch'egli allo stesso atteggiamento. Con nostro rammarico, la risposta che abbiamo ricevuto per il ritiro da Gaza di tutti gli insediamenti e dei suoi residenti é stata la vittoria di Hamas nell'Anp, mentre esso ancora si attesta nella pratica del terrorismo per la distruzione d'Israele. Fa bene la comunità internazionale a porre a Hamas i prerequisiti di riconoscere Israele, di abbandonare il terrorismo e di accettare gli accordi internazionali firmati dall'Anp, come condizione della fornitura del proprio sostegno economico. Il nostro nuovo governo, in ogni caso, continiuerà a combattere Hamas, ma farà di tutto per assicurare l'aiuto umanitario necessario per il benessere del popolo palestinese.
Lo stato di Israele, alla soglia del suo 59° anno di esistenza, proseguirà, come sempre, nella sua politica di promozione dei nostri rapporti con i paesi del mondo arabo moderato, di accoglienza degli immigrati da ogni parte del mondo, di freno al fenomeno dell'antisemitismo e di rafforzamento dell'economia e della società.
Con l'Italia siamo riusciti a sviluppare, nel corso degli ultimi anni, un complesso di relazioni strette e calorose: proseguiremo in questa direzione anche dopo i recenti mutamenti politici avvenuti nei nostri due paesi.

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