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La Stampa zapatera colleziona record 02/05/2006

Una lettera inviata al direttore della Stampa:

Caro direttore,

 

vedo che il suo giornale colleziona record di zapaterismo tali, che se Lei si trasferisse con tutta La Stampa in Spagna penso che tutti ne trarremmo vantaggio.

 

Zapatero, che acquisterebbe un direttore così bravo e consonante; Lei che potrebbe dare il meglio di sè (qui da noi, diciamolo, è un po’ sprecato anche se Prodi promette nuovi orizzonti); e noi che finalmente potremmo dedicarci ad altro invece che prendere carta e penna e scriverle (ahimè, inutilmente) per protestare per come sta riducendo il nostro giornale.

 

L’altro giorno l’indecente articolo di Colombanì che, dimentico delle sue periferie messe a ferro e fuoco dai suoi concittadini, e invece di impicciarsi dei cavoli suoi, viene a spiegarci come e qualmente noi italiani che votiamo l’amato Cavaliere siamo dei truzzi senza speranza. E, bontà sua, ci spiega cosa dobbiamo fare per liberarci di Lui (liberarci di Lui? Giammai!)  non dimenticando di prenderci anche per i fondelli con la storia dell’Unione Europea dell’Energia – proprio dopo le gesta protezioniste di Chirac e del conte di lotta e di governo de Villepin.

 

Oggi l’allieva di Colombanì, la Spinellì che, non riuscendo a tenersi più, ci copre anche lei di insulti e giù con la morale, la doppia fila e la Maestà della legge, ma senza passare per Caruso (non fo’ per dire: rapina, saccheggio, devastazione – bagatelle!).

 

Ma adesso ci si mette anche il suo collaboratore Gianluigi Recuperati (ma chi è?, da dove viene?) con un articolo sull’acciaio delle Torri e sulle navi da guerra.

 

E’ un gran simpaticone anche questo signore, che dice “l’attacco è la peggior difesa”.

 

Un vero pacifista al cubo, anzi, perchè dice: “quando si comincerà a scrivere sulle navi da guerra che l’attacco è la peggior difesa”? Ma che carino! Ma che belle idee rimbombano in quella testa radiosa!

 

Mah. Forse potevano scriverselo in faccia  gli attentatori delle Torri Gemelle, prima di ammazzare 4.000 civili innocenti.

 

Che ne dice, direttore? O forse potrebbero scriverlo sul drappo che tengono appeso al muro i kamikaze che un giorno sì e uno no vano a farsi esplodere nelle pizzerie di israele, o negli alberghi del Cairo.

 

O potrebbero recitarlo i taglia teste di Al Zarqawi. O forse potrebbero impararlo a memoria i nostri 10-100-1000 Nassirya, compresi Diliberto e Rizzo, le pare?

 

 

Faccia così: ritagli questo profondissimo articolo e lo mandi ad Achmatinejad o come caspita si chiama il nuovo hitler dei nostri giorni. Chissà che non si converta e non si metta a fare origami di carta invece che missili e bombe atomiche puntate (all’attacco, dottore Anselmi, all’attacco! – non in difesa) contro Israele e noi. Solo chieda al neo-hitler di non fare una cosa: non lo scriva sui suoi missili. Se no il Recuperati si monta la testa.

 

Cari saluti.

Dott. arch. Dante Salmè


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