I corsi di terrorismo on line di Hamas a cura di Gianluca Sardellone http://www.analisidifesa.it/articolo.shtm/id/2439/IT
L’organizzazione terroristica palestinese “Hamas” ha lanciato un corso su Internet per spiegare come realizzare le bombe impiegate negli attacchi suicidi contro Israele (World Tribune del 3-12-2002). Hamas (che letteralmente significa zelo, ardore) è responsabile della maggior parte degli attentati compiuti in Israele negli ultimi anni e costati la vita a centinaia di civili che il leader spirituale del movimento, lo sceicco Yassin, ha definito “semplici obiettivi di guerra”. Il sito “incriminato”, vanto dei terroristi, ha la poco rassicurante denominazione di “Accademia Militare” e offre un corso di appena quattordici lezioni in cui vengono forniti tutti i dettagli tecnici per la produzione di bombe e razzi da impiegare contro l’esercito israeliano. I “professori” dell’Accademia insegnano, in primo luogo, ad identificare gli obiettivi da colpire, per poi spiegare come produrre la famigerata cintura con l’esplosivo con cui lo shahid (martire) dovrà farsi saltare in aria.
"Per realizzarla occorre una mini task force di appena tre persone: un esperto di esplosivi, un perito elettrico per l’innesco ed un sarto per confezionare l’abito su misura per l’attentatore. Alcune lezioni, infine, vertono sull’impiego degli esplosivi al plastico, un materiale assai difficile da scoprire anche con i raggi X e facilmente occultabile. Il costruttore del sito, secondo il WorldTribune, ha pensato davvero a tutto: gli allievi dell’Accademia, visitandolo, possono, infatti, interagire con esso, attraverso una sorta di chat-line e dialogare in tempo reale con i docenti. Benché virtuale, l’Accademia è basata su una disciplina davvero ferrea: chi dovesse perdere anche una sola lezione verrà immediatamente escluso e non potrà prendere parte a quelle successive mentre ciascun “cadetto” deve munirsi dei libri di testo e di tutto il materiale didattico necessario."
Internet, del resto, rappresenta, da un punto di vista strategico, un terreno per certi aspetti ancora tutto da esplorare e forse una sorta di porto franco dove difficili sono i controlli e l’eventuale repressione. Come Al Qaida, anche Hamas si sarebbe servita del web per trasferire ingenti capitali, verosimilmente destinati a finanziare nuove azioni terroristiche e secondo l’intelligence israeliana transiterebbero su Internet anche le istruzioni per gli attacchi da compiere in Israele. I servizi d’intelligence avrebbero di recente intercettato tre palestinesi mentre ricevevano per e-mail alcune “direttive” dai dirigenti di Hamas per compiere un attentato in un popolare caffè di Gerusalemme. Quella elettronica rappresenta, probabilmente, l’ultima frontiera nella guerra che oppone Israeliani e Palestinesi.
Hamas avrebbe infatti deciso di ricorrere al web per riattivare le proprie strutture pesantemente indebolite dalle operazioni del Mossad che, negli ultimi mesi, hanno portato alla cattura o all’uccisione di centinaia di militanti e dirigenti. La Rete assicura segretezza e rapidità nella circolazione dei messaggi mentre la giungla di siti e portali rende assai complicata l’opera di controllo e setaccio da parte dell’intelligence (non solo israeliana). Ma, Accademia on line a parte, il governo israeliano guarda con preoccupazione alla possibile alleanza tra Hamas e gli sciiti filo-iraniani di Hezbollah attivi nel Libano meridionale. Diverse sotto vari aspetti, le due organizzazioni sono accomunate dal fanatismo religioso ed aspirano, dichiaratamente, a distruggere Israele.Hezbollah dispone di uomini ben addestrati al combattimento e beneficia di massicce sovvenzioni straniere (Iran e Siria in primis) e, secondo CIA ed FBI, potrebbe divenire nel futuro prossimo una minaccia addirittura superiore ad Al Qaida.
"Come riportato da Analisi Difesa, ha compiuto attentati anche in America, esportando, molto prima di Bin Laden, il terrorismo fuori dal Medio Oriente, in un continente tradizionalmente “immune” quale l’America Latina con gli attentati a Buenos Aires del 1992 e 1994. Quest’intesa con Hamas, documentata da molteplici indizi, potrebbe aprire nuovi, inquietanti scenari strategici in tutto il Medio Oriente.
Di recente, infatti, alcune madri di attentatori kamikaze, sulla tv “Al Manar” controllata proprio da Hezbollah ed ampiamente seguita sia nei Territori Occupati che nella Striscia di Gaza, hanno benedetto la scelta dei propri figli invitando altri giovani ad emularli immolandosi per la causa palestinese.
Non solo: ma hanno mostrato le immagini terribili dei campi profughi dove forse scarseggiano acqua e cibo ma non gli esplosivi e le schiere di aspiranti shahid."
Varando una nuova strategia bellica, Hamas ha deciso di tentare il salto di qualità e di non limitarsi solo ad azioni suicide, tragiche quanto estemporanee che scatenano l’immancabile, massiccia ritorsione militare di Israele e paradossalmente, indeboliscono la causa palestinese.
La guerra, infatti, si combatte anche nel campo mediatico: le immagini dei civili massacrati dal kamikaze, diffuse dai mass media, suscitano orrore in tutto il mondo e, di fatto, giustificano la repressione israeliana. Avvicinandosi ad Hezbollah ed accentuando il carattere militare dell’organizzazione, i dirigenti di Hamas sperano di indebolire la leadership israeliana proprio nell’immediata vigilia delle elezioni in programma il prossimo 28 gennaio.
Per questo hanno creato una milizia segreta- denominata Esercito Popolare- che protegga l’organizzazione stessa dagli attacchi di Israele o delle forze di polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Come gli Hezbollah, anche i membri dell’Esercito Popolare indossano uniformi d’ordinanza, portano armi e producono ordigni esplosivi di varia natura da impiegare contro i blindati israeliani.Le due organizzazioni potrebbero completarsi a vicenda: Hezbollah è assai forte e radicata in Libano (specie nella Valle della Bekaa) mentre Hamas, come spesso evidenziato dall’intelligence israeliana, ha una struttura ermetica, con varie cellule difficilmente penetrabili dall’esterno.
Eppure, nonostante la ferma opposizione americana, l’UE sarebbe disposta a depennare Hamas dalla lista dei movimenti terroristici qualora sospendesse sine die gli attentati.