Un passo dell'editoriale di Janiki Cingoli sui fatti del 25 aprile 2006 a Milano, pubblicato dal EUROPA del 27 aprile, stravolge il senso del piano della Lega araba approvato a Beirut nel 2002
E' evidente che, ad oggi, non é venuto da questa associazione nessun riconoscimento di Israele.
Ma per Cingoli la "politica del rifiuto" sarebbe già stata abbandonata".
Una disinformazione pericolosa.
Ecco il testo:
Condannare gli atti o la politica di un governo israeliano è certo legittimo. Ma bruciarne la bandiera significa affermare che quello stato deve scomparire, deve essere annientato, o per l’appunto bruciato. Era la piattaforma che un tempo fu degli arabi, che affermavano la necessità di annientare l’entità sionista e che oggi viene rilanciata da bin Laden e dallo stesso presidente dell’Iran, Ahmadinejad.
La Lega Araba quelle posizioni le ha abbandonate da tempo, e all’unanimità: con la piattaforma di Beirut nel 2002, tutti gli stati arabi si sono detti disposti a riconoscere Israele e a stabilire relazioni normali con esso, se si ritira dai territori occupati, accetta la creazione di uno stato palestinese e dà una soluzione equa e concordata al problema dei rifugiati.
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